Addio a Dino Maggi, storico massaggiatore del Brescia
Aveva la gamba lunga, quella che gli permetteva di battere sul tempo il medico sociale. Un giocatore era a terra e lui scattava dalla panchina. Dino Maggi era così, sorridente, disponibile e grande lavoratore. Avrebbe compiuto 86 anni. Se ne è andato questa mattina.
E’ stato lo storico massaggiatore del Brescia Calcio. Una vita passata in tuta con la «vu» bianca sul petto a lavorare sui muscoli di quelli che considerava i suoi ragazzi. E di giocatori ne ha visti passare tanti. Nella sua carriera – lo raccontava spesso quando lo incontravi a passaggio sotto i portici in città – c’era un aneddoto impossibile da cancellare: Varese-Brescia, 28 marzo 1976. Finisce 3-3. Nel pareggio delle rondinelle, al 90’, ci fu proprio lo zampino di Maggi come ricorda Evaristo Beccalossi, protagonista con il massaggiatore di quel finale di partita.
«Segnai all'ultimo minuto, ma quel gol in realtà lo segnò lui. Avevo rimediato un colpo alla caviglia. Lui mi disse: "Vai in campo, tanto la partita è finita, torna dentro". Io gli diedi ascolto e per sostenermi mi appoggiai al palo. Poi arrivò quella palla, e io la misi dentro».
Come Beccalossi, generazioni di rondinelle sono passate dal lettino di Dino Maggi, che una volta chiusa la carriera da massaggiatore ha iniziato quella da collezionista. Gagliardetti, maglie, fotografie. Tutto quello che poteva raccontare del Brescia calcio lui lo conservava.
Anni fa decise di lasciare il suo archivio fotografico personale al Giornale di Brescia. Lunedì nella chiesa del Buon Pastore in città l’ultimo saluto.
Ampi servizi sull'edizione del Giornale di Brescia in edicola domani, sabato 5 marzo 2016, scaricabile anche da qui (dopo le 3 di notte).
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