Accadde oggi: la Systema Brescia campione d'Italia 2003
L'8 maggio 2003 è una data impressa a caratteri cubitali nella storia della pallanuoto bresciana. Diciassette anni fa esatti, infatti, la Systema Brescia conquistava il primo e rimasto finora unico scudetto della sua storia. Una vera e propria impresa, arrivata al termine di una finale a dir poco epica contro la Pro Recco, la rivale di sempre, che poi dal 2006 ha ricominciato l'inarrestabile serie di trionfi tricolori.
E proprio per questo è ancora dolcissimo il ricordo di quell'incredibile successo di Brescia, uno dei pochi di una città non di mare nel campionato italiano maschile di pallanuoto. Il tricolore finì a Brescia l'8 maggio 2003 in gara-5 di una tiratissima serie di finale contro la Pro Recco: una serie in cui tutti i successi sono arrivati fuori casa. L'ultimo, quello decisivo, nella mitica piscina Sciorba di Genova, alla fine di una finale al cardiopalmo: 14-13 il risultato finale in favore della Leonessa, con il golden-gol di Roberto Calcaterra.
Ma il risultato in sè dice poco di una finale incredibile, con Brescia avanti anche di quattro gol, ripresa all'ultimo e poi riacciuffata nuovamente nel secondo supplementare. E dopo un terzo over time senza reti, è appunto Calcaterra al quarto supplementare a far esplodere la gioia di Brescia, campione d'Italia a sette anni dall'approdo in serie A1.
E' un'impresa - rimasta finora solitaria - che consacrò Brescia nell'élite della pallanuoto italiana e che aveva molte firme. Quella di Zoran Mustur, in primis, l'allenatore-stregone venuto dall'ex Jugoslavia che ha saputo creare a Brescia la mentalità vincente. Quella dei giocatori: non solo Roberto Calcaterra, uomo vero nel momento del bisogno e capace di sconfiggere in finale anche il fratello Alessandro, ma anche di capitan Vicevic, di Barac, Mangiante, Hinic, Fiorentini e Foresti. Era la Systema del presidente Maurizio Soloni.
Era, soprattutto, la Systema del compianto Piero Borelli, il dirigente che più di tutti, in tempi non sospetti, ha pensato che il miracolo in vasca fosse possibile a Brescia. Oggi, a 17 anni da quell'impresa e a 13 mesi dalla sua scomparsa, la sua firma è quantomai indelebile.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato