Zanotti e l'affare in Siria. Dall'illusione all'incubo
Dove si trova Sergio Zanotti? E con chi? Domande a cui gli investigatori stanno cercando di rispondere, analizzando attentamente il video circolato nei giorni scorsi su internet, ma anche passando in rassegna frequentazioni, contatti, conoscenze e affari riusciti e mancati. Potrebbe esserci, infatti, anche la prospettiva (o forse l'illusione) di un affare tra le ragioni che avrebbero spinto Zanotti fino in Siria, forse nella speranza di risollevare la propria situazione finanziaria.
Il videomessaggio del 56enne di Marone di cui si sono perse le tracce dallo scorso 14 aprile, da quando era partito per la Turchia, è rimbalzato dal sito russo Newsfront alle home page di tutti i siti e acceso i riflettori su una attività condotta sottotraccia dal Ministero degli Esteri, che non si sarebbe mai interrotta dallo scorso 16 maggio, da quando cioè l’ex moglie dell’uomo, aveva presentato denuncia di scomparsa.
Cosa è accaduto, dunque, al bresciano che nel passato aveva avuto anche problemi con la legge e per questo aveva scontato un periodo agli arresti domiciliari? Chi lo conosce dice che fosse al lavoro per avviare un’azienda con dei soci bulgari, che si occupasse di pannelli solari. Ma nulla di più. Da lì si sono mosse le verifiche dell'Intelligence, che hanno preso contatti con le milizie siriane. Prima di tutto è necessario capire chi parli nel video: sia l’ex moglie che la sorella, infatti, sostengono che quella che si sente nel video non sia la voce di Sergio. Ma non è l’unico dubbio. Non ci sono bandiere e proclami dell’Isis e anche lo sfondo non sarebbe quello della Siria. Una vicenda i cui contorni restano oscuri.
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