Urge piano antialghe, a rischio anche l'opera di Christo
Il Sebino necessita di un piano antialghe. Non c’è tempo da perdere: le macrofite invasive, se non verranno preventivamente eliminate, faranno la loro comparsa nelle acque del lago d’Iseo con l’arrivo della bella stagione.
I quattro sindaci del basso Sebino, Carlo Tengattini di Paratico, Riccardo Venchiarutti di Iseo, Giorgio Bertazzoli di Sarnico e Paolo Bertazzoli di Predore non vogliono ritrovarsi nella stessa situazione della scorsa estate ed hanno inviato una lettera alla Regione Lombardia per sollevare l’«Emergenza rimozione e smaltimento macrofite presenti sul lago d’Iseo», concordata anche con gli altri comuni rivieraschi del lago riuniti nel G16.
Nel documento, inviato per conoscenza anche alle due Provincie di Brescia e Bergamo ed all’Autorità di bacino lacuale, si chiede un incontro finalizzato ad illustrare l’entità del problema ed a ottimizzare le risorse disponibili per fronteggiare l’emergenza alghe.
I timori poi si allargano anche alla prossima istallazione The Floating Piers che «rischia di diventare un disastroso biglietto da visita mondiale qualora l’emergenza alghe dovesse presentarsi con qualche settimana d’anticipo rispetto alle previsioni». Il problema delle alghe sul lago d’Iseo è stato riconosciuto dalla stessa Regione Lombardia al tavolo sulla siccità, tenutosi a metà di gennaio, ma ciò che i sindaci chiedono a gran voce è un tavolo di confronto per pianificare gli interventi straordinari e non solo una presa d’atto della situazione.
La soluzione per far fronte al problema macrofite c’è e consiste in un piano di investimenti che contempla dragaggi mirati, l’utilizzo del battello eradicatore ma soprattutto azioni continuative e programmi pluriennali.
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