Un ibis eremita «catturato» dalla macchina fotografica
Stava nutrendosi tranquillo in un campo di Capriolo un esemplare di ibis eremita, specie a rischio di estinzione per salvare la quale è entrata in campo anche l'Unione europea.
Il volatile stava bene. Sembrava potesse avere un'ala ferita e invece - in seguito agli accertamenti da parte degli agenti del Nucleo ittico venatorio della Polizia Provinciale - si è potuto verificare che invece era semplicemente una penna che si stava staccando perchè l'ibis è in fase di muta.
Ha un anellino alla zampa con il numero 049 e ha pure un nome: Flumisel.
«L’ibis eremita è una specie migratrice che era presente nell’Europa centrale fino al XVII secolo - si legge sul sito dedicato al progetto Waldrappteam -, prima che si estinguesse del tutto a causa della pressione venatoria. Oggi l’Ibis eremita è una delle specie maggiormente minacciate a livello mondiale. Nell’ambito di un progetto dell’Unione europea (LIFE+ Biodiversità), con partner in Austria, in Italia ed in Germania la specie sarà reintrodotta in Europa».
L’Unione europea supporta la reintroduzione dell’Ibis eremita nell’ambito del programma LIFE +.
Nell’agosto del 2013 è stato firmato l’accordo di sostegno. L’obiettivo del progetto è la reintroduzione, entro il 2019, di questo uccello migratore, ormai estinto in Europa.
Il progetto è basato su uno studio di fattibilità elaborato a seguito di un esperienza di ben 10 anni sviluppata nell’ambito del progetto di conservazione della specie dal gruppo Waldrappteam. Gli aspetti chiave riguardano l’attuazione di misure estensive contro la caccia illegale a carico dell’Ibis eremita in particolare in Italia.
Un altro esemplare di ibis eremita era stato soccorso sulla pista dell'aerobase di Ghedi diversi mesi fa.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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