«Uccisa di botte da chi diceva di amarla. Poteva essere salvata»

Sono passati tre anni esatti da quella folle notte del 15 novembre. L’ennesima trascorsa in coppia tra alcol, psicofarmaci, droga e botte. L’ultima per Simona Simonini, 42 anni, uccisa nella casa di Provaglio di Iseo a calci, pugni e morsi dall’uomo che diceva di amarla. Elio Cadei 49enne condannato in via definitiva a 20 anni di carcere.
«In aula durante il processo ho sentito dire che l’ha ammazzata per troppo amore. Non dimentico quelle parole che non accetterò mai - si sfoga oggi la signora Bianca in occasione del terzo anniversario della morte della figlia -. Ho voluto vederla dopo il delitto e non l’ho riconosciuta da tante botte aveva preso».
È una madre che ha deciso di rompere il muro del silenzio, «perché il paese è cattivo e la gente ripete che la mia Simona se l’è cercata».
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