Uccisa a martellate: gomme tagliate e insulti prima del delitto
Cominciano a emergere altri dettagli sui fatti che hanno preceduto il femminicidio di Castegnato, dove mercoledì Elena Casanova è stata uccisa a martellate dall’ex fidanzato Ezio Galesi. Scritte sui muri, gomme tagliate, insulti. Una serie di azioni che, parrebbe, raccontano di una persecuzione antecedente al delitto.
Ieri sera il vicino di casa è stato tra i primi ad intervenire. «Elena era a terra, Ezio era davanti a lui, fermo, la guardava. Mi ha detto: Ho fatto quello che dovevo fare». Parole, immagini di un dramma, che i residenti in via Fiorita non dimenticheranno mai. Il racconto di una serata di sangue consumatasi tra villette a schiera che sia affacciano su campi agricoli di un paese del primo hinterland della città.
«In quel momento la volevo uccidere. Perché tanta violenza? Perché c'erano dei sentimenti, anzi no, ritratto e non voglio rispondere a questa domanda. E' stato un raptus di follia» ha detto nell'interrogatorio davanti al pm il 59enne Ezio Galesi che ha ammesso l'omicidio dell'ex compagna Elena Casanova, 49 anni, mamma di una ragazza di 17, operaia all'Iveco in città, uccisa a martellate fuori casa. «L'ho colpita più volte sulla testa» ha spiegato.
Si erano incrociati in un negozio nel tardo pomeriggio. Lui poi l'ha aspettata fuori casa, le ha bloccato ogni via di fuga parcheggiando la sua auto dietro a quella della donna. Ha infranto il finestrino e poi ha fatto scendere la vittima con la violenza dalla vettura e l'ha colpita fino ad ucciderla. E ha detto ai vicini attirati dalle urla della vittima: «Chiamate i carabinieri, l'ho ammazzata a martellate». Nessun dubbio sulla dinamica dell'ultimo femmincidio accaduto nella nostra provincia, a distanza di soli 37 giorni dall'uccisione ad Agnosine di Giuseppina Di Luca accoltellata a morte dal marito Paolo Vecchia, dal quale si stava separando. Ezio Galesi e Elena Casanova si erano invece lasciati da un anno, ma pare che lui, già separato e con due figli adulti, la tormentasse. Scritte sui muri, gomme tagliate, insulti. Su un muretto a pochi metri da casa della vittima campeggia una scritta: «Goditela, mille euro». Per il paese sarebbe opera proprio di Galesi e le parole si riferirebbero ad un presunto debito che la donna aveva nei confronti dell'ex per alcuni lavori di giardinaggio svolti a casa nel periodo del lockdown.Il 59enne, praticamente incensurato se si esclude un precedente per spaccio risalente al 1981, nel corso dell'interrogatorio della notte scorsa davanti al magistrato di turno non ha menzionato quelle scritte, ma ha invece ammesso di aver tagliato a gennaio le gomme dell'auto alla ex fidanzata che ora frequentava un altro uomo. Elena Casanova non ha però mai denunciato l'uomo diventato il suo assassino.
In strada ieri sera, pochi minuti dopo la tragedia, sono arrivati anche l'ex marito della vittima e la figlia 17enne. Hanno visto tutto. «Elena era a terra, lui era lì accanto, fermo immobile, fumava una sigaretta. Ho capito fosse successo qualcosa, e in quel momento ho pensato solo a portare via mia figlia» ha raccontato l'ex marito di Elena Casanova che vive a 50 metri da dove è avvenuto l'omicidio. Anche l'assassino è residente a Castegnato, proprio davanti alla sede del Comune.
Il pm della Procura di Brescia Carlo Pappalardo ha disposto l'autopsia per stabilire quante siano state le martellate inferte sul corpo della vittima, mentre i colleghi di lavoro all'Iveco di Brescia hanno avviato una raccolta fondi per aiutare la figlia della 49enne, rimasta orfana della madre.
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