Uccide la sua terapista a coltellate: «Non ricordo nulla»
«Non ricordo nulla, sono confuso». Queste le uniche parole nelle oltre due ore di interrogatorio, fatto per il resto di tantissimi silenzi, pronunciate da Abderrahaim El Moukhtari, il 54enne marocchino arrestato per l’omicidio della 25enne Nadia Pulvirenti, la sua terapista per la riabilitazione psichiatrica all’interno della Cascina Clarabella nei pressi Iseo.
Uccisa con dieci coltellate tra addome e braccia da un uomo che da dieci anni frequentava la struttura protetta e che già quindici anni fa era stato ritenuto pericoloso dalla giustizia italiana. Aveva infatti ricevuto una misura di sicurezza e aveva anche qualche precedente con la legge.
«Soffre da sempre di problemi psichiatrici ed era sotto psicofarmaci» ha spiegato il suo legale di fiducia, l’avvocato Giuseppe Mercurio che racconta anche la fuga del suo assistito, fermato in strada con le mani e i vestiti sporchi di sangue dopo il delitto.
«Non voleva scappare, ma consegnarsi ai carabinieri». Domani sarà interrogato in carcere, mentre la famiglia di Nadia Pulvirenti, i genitori, il fratello e il fidanzato, aspettano l’autopsia e poi il nulla osta per la celebrazione del funerale.
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