Troppo caldo in quota: allarme per il lago d'Iseo

Il Consorzio dell’Oglio teme che la neve in quota possa sciogliersi in anticipo
Livelli bassi per il lago d'Iseo - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
Livelli bassi per il lago d'Iseo - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Un invaso scarso di acqua, visto che si trova al 26% del suo riempimento totale, ma questo non è il dato principale che riguarda il lago d’Iseo in questo periodo: perché di norma, tra i mesi di febbraio e marzo, il lago si svuota. Quello che preoccupa oggi il Consorzio dell’Oglio - l’ente che regola flussi, deflussi, livello e gestione dell’acqua - sono le temperature, troppo alte per il periodo. «Alte soprattutto in quota - spiega Massimo Buizza, direttore del Consorzio - perché lo zero termico si verifica a 2.400 metri sul livello del mare. Una cosa mai vista in febbraio.

Le temperature sono veramente anomale, in particolare le massime, quindi, anche se la disponibilità di neve è tanta, grazie alle nevicate di novembre, questa può sciogliersi molto in anticipo rispetto al fabbisogno». Il Consorzio dell’Oglio ha una stima della disponibilità di acqua, sotto forma di neve, che si trova in Valcamonica e si attesta sui cinquanta milioni di metricubi, un dato superiore allo scorso anno.

Questa, dovrebbe rimanere «solida» fino a maggio, o almeno così si spera, perché solitamente viene utilizzata durante il periodo irriguo. Se la neve si scioglie prima, è come se la risorsa idrica andasse persa per nulla. «I dati da rilevare - continua l’ingegner Buizza - sono due: un inverno particolarmente siccitoso con tre fenomeni di media intensità negli ultimi quattro mesi, (una situazione che ormai si sta verificando con un’alternanza di inverni piovosi ed inverni senza pioggia) e poi le temperature. Queste sono il vero problema per il nostro territorio e per le previsioni che si possono fare. «Poi - conclude - speriamo che invece si verifichi un maggio molto piovoso, come lo scorso anno, così da risolvere la richiesta d’acqua ad usi agricoli».

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