Treni a idrogeno sulla Brescia-Iseo-Edolo: il bando è andato deserto

Nessuna offerta è pervenuta alla gara aperta dal Fnm per fornire l’H2iseO. Bisognerà quindi bandirne un'altra
L’officina per i convogli «green» in costruzione a Rovato - Foto © www.giornaledibrescia.it
L’officina per i convogli «green» in costruzione a Rovato - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Immaginate di avere un’auto, ma non la possibilità di rifornirla, in assenza di carburante o di energia elettrica: rimarrà ferma, inutilizzabile. Questo è ciò che rischia di accadere ai nuovi treni a idrogeno destinati alla linea Brescia-Iseo-Edolo perché, come rende noto il sito specializzato Hydronews, la gara indetta dal gruppo Fnm per la fornitura di idrogeno destinato ad alimentare i treni del progetto H2iseO - che prevede la realizzazione di una hydrogen valley ferroviaria in Valcamonica - è andata deserta.

La procedura, bandita alla fine dello scorso anno, riguardava nello specifico la stipula di un «accordo quadro per la fornitura di idrogeno fuel cell grade per trazione ferroviaria e stradale», con durata di 6 anni e valore complessivo stimato in circa 30 milioni di euro, e la contestuale assegnazione del primo Contratto applicativo, l’unico inizialmente garantito, riguardante «la fornitura di idrogeno rinnovabile ferroviario per un quantitativo pari a 87.429,00 kg per il secondo e il terzo trimestre 2025, con luogo di consegna Iseo (valore 1.272.721 euro)».

Come testimonia un altro avviso pubblicato nei giorni scorsi in Gazzetta Ufficiale Europea, alla scadenza dei termini, il 12 dicembre, nessuna offerta è pervenuta e quindi la gara è andata deserta. E pertanto dovrà essere ripetuta.

Non si tratta del primo bando che non raccoglie alcun interesse da parte di operatori economici del settore: era andato infatti deserto a maggio anche il primo tentativo di assegnare un nome all’azienda destinata a garantire la realizzazione di uno dei due impianti che a regime produrranno il «carburante» dell’H2iseO, poi assegnato con nuova gara.

Cosa succede intanto

L’importanza della disponibilità di idrogeno «pronto» è rilevabile anche da un fatto: gli impianti destinati a rendere per larga parte autonomo il sistema sul piano dei rifornimenti saranno pronti solo in capo a due anni. Nel corso di questi due anni a garantire la disponibilità di idrogeno sarà solo la fornitura esterna per mezzo di carri bombolai. Le due stazioni di rifornimento saranno collocate a Edolo e a Brescia, mentre sono in stato di ampio avanzamento i lavori per l’officina dedicata di Rovato.

La tecnologia dei treni a idrogeno ha sempre incontrato pareri discordanti riguardanti i costi e i tempi di attuazione decisamente alti, ma ora è nel mirino anche l'efficienza di questo tipo di propulsione, visto che in Bassa Sassonia (Germania) dopo anni di utilizzo di treni a idrogeno si è preferito virare sulla trazione a batterie.

L'ex sindaco di Brescia Emilio Del Bono, ora consigliere regionale, al proposito ricorda che l’accordo preso con l’ex presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni prevedeva il raddoppio delle corse tra Brescia e Iseo, ora a cadenza oraria, e poi di aggiungere una corsa ogni quarto d’ora fino a Castegnato. I nuovi treni Alstom a idrogeno, la cui prima unità è stata presentata in ottobre all'Expo ferroviaria di Rho, dovrebbero entrare in servizio nel 2025, mentre i primi giri di ruota sulla tratta fra Brescia e Iseo sono previsti per la fine del 2024. A patto di avere il carburante per farle girare.

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