Tragedia sul Sebino, la catena dei soccorsi è andata in tilt

Il corpo di Achille Belometti è stato recuperato 20 ore dopo il ritrovamento dell'imbarcazione: nessuno è uscito a cercare l'equipaggio
BELOMETTI, ISEO: SOCCORSI I TILT
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«La catena dei soccorsi è andata ancora una volta in tilt». La denuncia arriva da Massimo Ziliani, presidente dei sub di Monte Isola, dopo la morte di Achille Belometti, il velista annegato nel lago d’Iseo dopo il violento temporale che si è abbattuto in zona sabato sera. 

«Nel tardo pomeriggio di sabato abbiamo recuperato una barca al largo di Carzano senza equipaggio: per come era messa la vela, abbiamo capito subito che ci doveva essere stato qualcuno a bordo. Abbiamo avvertito del ritrovamento i Carabinieri di Marone e, solo a quel punto, abbiamo trainato il mezzo fino al porto di Peschiera. A quanto ci risulta, dopo il ritrovamento del mezzo nessuno è uscito a cercare l’equipaggio che mancava all’appello».

La conferma del corto circuito arriva dal fatto che Belometti sia stato ritrovato soltanto venti ore dopo il recupero della sua imbarcazione. Dalla Guardia costiera volontaria con base a Sarnico fanno sapere che «nessuna istituzione ha segnalato che, probabilmente, c’era un disperso nel lago e che c’era bisogno dei nostri mezzi».

Sul lago mancano i controlli. Le due vedette della provincia di Brescia e di Bergamo non sono ancora attive, mentre quella dei Carabinieri, spiega ancora Ziliani, «è ferma da anni». Tra l’altro, la motovedetta della Polizia provinciale bresciana sarà operativa da sabato, ma solo per due giorni a settimana (sabato e domenica). Un’uscita infrasettimanale assicurerà poi la Polizia provinciale di Bergamo. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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