Tragedia sui binari, il carrello era senza freno

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il carrello che si è schiantato contro la motrice sulla Brescia-Iseo-Edolo non era frenato
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Senza ostacoli per due minuti, fino al boato di morte che si è portato via Nicola Franchini

Una corsa inesorabile sulla quale il pm Carlo Pappalardo sta cercando di fare chiarezza, partendo da un dato: il carrello carico di traversine di legno e binari d’acciaio raccolti lungo la Brescia-Iseo-Edolo che si è schiantato contro la motrice sulla quale c’erano il 34enne di Iseo e Francesco Fusari, non era «ancorato» al binario, non era frenato meccanicamente. 

Il suo stazionamento, secondo quanto emerso dalle indagini, era affidato solo all’equilibrio tra pendenze opposte. Equilibrio che si è rivelato precario.

Stando agli elementi che il pubblico ministero e gli uomini della Polfer hanno inserito nel fascicolo tutt’ora aperto a carico di ignoti per omicidio e lesione colposi, mancava la sbarra da utilizzare a mo’ di cuneo quando si lasciano sui binari i vagoni passeggeri e merci orfani di motrice. Dov’era? La risposta - per l’accusa decisiva - ancora non c’è.

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