Tra Monte Orfano e Franciacorta scocca il colpo di fulmine

Dagli anni dell’abbandono al rilancio con un’intesa tra i Comuni. E rinascerà il convento dell’Annunciata
Gioiello architettonico. Una bella veduta del convento dell’Annunciata sulla sommità del Monte Orfano
Gioiello architettonico. Una bella veduta del convento dell’Annunciata sulla sommità del Monte Orfano
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Tra Monte Orfano e Franciacorta è di nuovo colpo di fulmine. Il rapporto tra il principale rilievo dell’Ovest Bresciano e i Comuni che lo circondano - Rovato, Coccaglio, Cologne ed Erbusco - è spesso stato conflittuale. Disboscato quasi completamente nella prima metà del Novecento e utilizzato come fonte di sussistenza dagli abitanti, dopo il boom economico iniziato negli anni Sessanta i cinque chilometri quadrati di verde sono finiti nel dimenticatoio.

Il versante sud, quello tra Rovato e Coccaglio, ha visto l’arrivo dei terrazzamenti agricoli - oggi dedicati soprattutto al vino - e non è stato risparmiato dal cemento. Quello settentrionale - tra Erbusco e Cologne -, meno favorito dal clima, è rimasto quasi abbandonato, e trasformato purtroppo anche in discarica abusiva. Un mese fa, le associazioni di «PuliAmo il Monte» - capitanate da Ekoclub - hanno smaltito circa una tonnellata di rifiuti.

Azione sinergica. Qualcosa, però, è cambiato, a partire dalla storica «Convenzione del Monte Orfano» siglata quest’inverno dai quattro sindaci, dopo trent’anni di rinvii, dissapori e piccole ripicche. Un rinnovato interesse che ha spinto le quattro Amministrazioni a «mettere in campo - nelle parole di Stefano Belotti, consigliere comunale di Cologne e delegato alla partita del Monte Orfano - un’azione finalizzata alla salvaguardia sinergica del territorio e delle tradizioni storiche e culturali oltre che alla valorizzazione della zona con iniziative di sviluppo economico, turistico e sociale».

La fondazione. La novità principale dei prossimi mesi dovrebbe riguardare il simbolo del Monte Orfano, il quattrocentesco Convento dell’Annunciata, al confine tra Rovato e Coccaglio. Da tempi i Servi di Maria hanno reso pubblica la difficoltà di mantenere una presenza forte, a causa soprattutto dell’età avanzata dei frati rimasti. La possibile vendita dello spazio aveva allarmato non poco le comunità e i primi cittadini. Un’opzione che ora pare tramontata. La strada che si sta seguendo è quella della fondazione culturale, facente riferimento a Vittorio Moretti, presidente del Consorzio di tutela del Franciacorta, amico personale di padre Sebastiano Borriero, una delle figure di riferimento del Convento. Moretti, che da una ventina d’anni già gestisce i vigneti producendo il vino «Ss. Annunciata», sistemerebbe la cantina già esistente, accompagnandola a una fondazione dedicata a eventi di carattere culturale, mantenendo così l’imprinting del Convento.

I frati resterebbero sul Monte Orfano, garantendo la presenza religiosa nell’attigua, suggestiva chiesa. Un mix che potrebbe garantire presente e futuro del gioiello architettonico franciacortino.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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