Torna il Festival del Fumetto da Marciapiede nel segno della cultura giapponese
C’è un Ome in Franciacorta, c’è un Ōme vicino a Tokyo. Il sindaco del paese franciacortino sta cercando di gemellare le due città, ma un legame già c’è: Ome da tempo apprezza la cultura giapponese, e non è un caso se all’interno degli orti botanici ci siano un giardino orientale e un Boschetto dei Sopravvissuti. È qui che vive uno degli esemplari del Kaki che resistette alla bomba di Nagasaki, e sarà proprio il Kaki uno dei protagonisti della terza edizione del Festival del Fumetto da Marciapiede, che torna a Ome nelle giornate del 9 e 10 settembre 2023.
La prima edizione post-pandemica, proposta da Pietro Arrigoni, fu pensata per riappropriarsi del luogo pubblico e della strada. Stavolta l’intento va oltre, con un focus, appunto, sulla cultura giapponese e sull’esempio di resistenza delle piante.
Il programma
Tutto partirà dagli orti botanici di Ome: il 2 settembre è previsto un incontro con il professor Antonio De Matola, una lezione aperta sul mondo delle piante a partire dal Bosco dei Sopravvissuti per addentrarsi negli orti botanici. Il 9 e 10 settembre comincia invece il vero festival diffuso.
Gli appuntamenti sono 32 e sono spalmati sulle due giornate. Molti sono dedicati al Kaki Tree. «Sono rimasto affascinato dall’idea che in Giappone i Kaki vengano mangiati essiccati. C’è tempo di attesa. In più, questa pianta è simbolo di resistenza, dato che sopravvisse alla bomba atomica. Questo filo legherà gli eventi», anticipa Arrigoni, direttore artistico. «Ci saranno dibattiti sul Giappone (con tanti giovani e studenti che hanno studiato e vissuto lì); sono in programma eventi sul kimono; verrà presentato un fumetto disegnato sulle scarpe (un fumetto viaggiante, quindi), ma anche dei fumetti di ferro (quelli di Roberto Martinelli, riprodotti su lastre metalliche) e la filosofia del kintsugi, l’arte di riparare qualcosa di rotto (presentata nell’omonima mostra Palazzo Maestrini dal 10 alle 19 in entrambi i giorni, ndr)».
I workshop
Oltre a questo, ili ricco programma prevede workshop, laboratori e incontri partecipativi, come la degustazione di sakè e sushi in una cantina, ma anche diverse mostre, tra cui «Kaki tree» presso la Sala Consiliare del comune di Ome, a cura di Francesco Foletti di Associazione Kaki Tree for Europe, che inaugurerà sabato alle 12. «Sono contento della partecipazione», dice Folletti, «perché Arrigoni ha compreso appieno la vicenda del Kaki Tree che resistette pur essendo a 900 metri dalla detonazione. Non è un miracolo: la pianta vuole vivere. Il progetto vuole esattamente trasmettere l’importanza della forza della ripartenza dopo gli eventi negativi. Da questo conc con Antonio De Matola, che ci ha aiutato dal punto di vista filosofico».
Associazione capofila, collaborante con il comune di Ome, è ApertaParentesi. Domenica, oltre a essere presente come associazione, curerà un intervento su uno dei temi più complessi rispetto al Giappone: gli Hikikomori, stile di vita e fenomeno di isolamento sociale volontario che porta con sé problemi importanti, ma che si può comprendere solo entrandoci davvero.
Diversi poi i laboratori per famiglie e bambini (come quello di origami e quello di scrittura), ma anche i giochi giapponesi a cura dell’Associazione Malmostosi e diverse altre iniziative di natura variegata.
Ma chi decorerà i marciapiedi? Il disegno è per tutti, aperto a tutti, non serve essere artisti (e i gessetti possono essere ritirati gratuitamente presso l’infopoint in centro a Ome durante entrambe le giornate). Sul sito oltre al programma completo si trovano i luoghi su cui è possibile disegnare ed esprimersi (senza imbrattare le abitazioni). «Saranno tutti su marciapiede e renderanno lo spazio urbano una tela creativa», chiarisce Arrigoni. «Il tema sarà la botanica (anche giapponese), quindi chi uscirà di casa si troverà un giardino botanico sui piedi». Gli artisti esporranno quindi nelle «Saracinesche aperte» sparse in paese e affacciate sulla piazza, così come nelle varie sedi delle esposizioni.
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