Torna alla ribalta Montecolino, area degradata in cerca di futuro
Inserita in ogni campagna elettorale degli ultimi quindici anni come possibile opera pubblica degna di nota per il lago, la Montecolino, ex fabbrica di idrovolanti prima e di tessuti poi, rimane oggi in uno stato di abbandono totale.
Situata sulla penisola omonima si presenta, tra Iseo e la frazione di Pilzone, come un biglietto d’ingresso al paese squallido e squalificante. Purtroppo l’area non è pubblica ma di proprietà privata, appartenente alla Fondazione Bettoni che non ha mai accettato alcuna proposta, neppure una bozza di progetto firmata da Renzo Piano. Non sono valsi a nulla neanche gli incontri con diversi imprenditori pronti ad investire nella riqualificazione dei ruderi di una struttura di 50 mila metri quadrati di superficie e 52 mila metri cubi. La sua destinazione, così come recita lo statuto della Fondazione Bettoni, dovrebbe essere finalizzata alla comunità, con particolari benefici per la popolazione anziana.
Il tema Montecolino è tornato alla ribalta in Consiglio, sollevato dal consigliere di minoranza Luca Romele che, per due sedute, ha cercato di avere delle risposte sul futuro dell’area. Il sindaco ha ripercorso i tentativi da lui stesso intrapresi con la Fondazione Bettoni per cercare di trovare una destinazione appropriata alle migliaia di metri cubi che versano in stato desolante.
«In questi anni ci sono state diverse proposte che sono state sottoposte alla Fondazione, la quale però non le ha mai prese in considerazione - ha spiegato sindaco Venchiarutti- . L’idea era quella di realizzare residenze attrezzate di lusso per gli anziani, corredate da servizi sanitari e di divertimento per trascorrere il tempo libero, un po’ come avviene negli Stati Uniti nelle Extra care senior living. Fino ad oggi però c’è stato un immobilismo totale».
La superficie in realtà è stata utilizzata non più tardi di due anni fa come cantiere, quando Christo ha progettato il suo Floating Piers sul lago. A breve tornerà utile anche per assemblare la condotta sublacuale che collegherà Sulzano a Montisola, portandovi l’acqua potabile. Tutto quanto però esula dalle sue potenzialità future. Non più tardi di quattro anni fa, il titolare della Fondazione, Pietro Bettoni, lamentava le spese per una realtà che costa 100mila euro all’anno solo di tasse e manutenzione. Chissà se ricominciare a parlarne, potrà cambiare qualcosa.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato