Terrore a Sydney, i bresciani: «Una città fantasma»
Sedici ore con il fiato sospeso, fino al tragico epilogo: il blitz delle teste di cuoio australiane, la liberazione degli ostaggi, il drammatico bilancio che conta due morti e due feriti gravi. Una giornata nera per Sydney, su cui si sono posati gli occhi del mondo.
Una giornata che ci hanno raccontato anche i fratelli Zizioli, Fausto, Damiano e Mauro partiti qualche anno fa da Paderno Franciacorta alla volta della città australiana,dove oggi gestiscono una piadineria a Bondi baech e un ristorante in centro, il Porco Rosso.
Una giornata ad alta tensione segnata dall’ombra del terrorismo di matrice islamica, con una bandiera dell’Isis appesa alla vetrina della caffetteria presa d’assalto. L’attentatore - che sarebbe stato ucciso dalla polizia - è un iraniano, autoproclamatosi guida spirituale, già protagonista di una campagna d'odio contro i soldati australiani in Afghanistan e accusato di abusi sessuali.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato