Tenta di salvare Vitor: «Gli ho quasi afferrato il braccio»

Il racconto dei bagnanti che hanno tentato di salvare il 16enne morto nelle acque sebine sabato
I Vigili del fuoco impegnati nel recupero del corpo di Vitor - © www.giornaledibrescia.it
I Vigili del fuoco impegnati nel recupero del corpo di Vitor - © www.giornaledibrescia.it
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«Prendi il pallone, gli dai un calcio, lo fai finire in acqua, a poca distanza. Come è potuto accadere una cosa simile?» il racconto di uno dei testimoni che ieri si trovava sulla spiaggetta San Pietro di Sale Marasino ed ha assistito alla fine di un 16enne, Vitor Hugo Diaconceico Viera.

Ci sono meno di dieci persone nella spiaggetta della frazione Curone quando l’adolescente si tuffa dopo aver calciato la palla. Con lui c’è un gruppo di connazionali che ha trascorso l’intero pomeriggio in spiaggia. Non è la prima volta che fa il bagno nel corso della giornata e nessuno inizialmente lo segue mentre recupera il pallone. Fino a quando qualcuno si allarma. «Non viene più su, non viene più su» grida in dialetto un bagnante ai parenti e agli amici del ragazzo che danno le spalle all’acqua. «L’ho visto che entrava e usciva dall’acqua con la testa. Pensavo fosse il suo modo di nuotare» racconterà poi ancora sotto choc chi per primo capisce che qualcosa non va.

A buttarsi in acqua nel tentativo di evitare il peggio è invece uno dei residenti delle villette che si affacciano proprio sul lago. Arriva quasi ad afferrare il braccio di Vitor Hugo. Il 16enne viene inghiotttito dalle acque scure praticamente davanti ai suoi occhi. «Non vedo nulla, non si vede più nulla qua sotto» grida lanciando di fatto l’allarme.

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