Teloni «falciatrice» speciali per tenere a bada le alghe dannose
Prima i teli coprenti adagiati sul fondo per limitarne la crescita, poi lo sfalcio delle alghe: è partita a Clusane, nella zona antistante il porto, la seconda fase del progetto mirato a limitare la crescita della Vallisneria Spiralis, una delle «piaghe» estive del Sebino. Il problema delle alghe, soprattutto nel mese di agosto, quando il livello dell’acqua cala, è noto: ci sono annate però in cui la situazione diventa ancor più seria, riverberandosi sul turismo e sulla pesca, così da spingere gli enti preposti a cercare una soluzione.
In questi giorni, fino alla metà di settembre, i tecnici di Manutenzione promozione laghi, la società di Autorità di Bacino Lacuale dei Laghi d’Iseo, Endine e Moro che si occupa dei lavori e delle manutenzioni sugli specchi d’acqua, sono all’opera per il taglio e il recupero delle alghe. Committente del progetto, redatto dalla società varesina Graia s.r.l. e dalla ditta Ziliani & Figli di Iseo, è la Provincia di Bergamo e quella in atto è la seconda fase di un’operazione partita la scorsa estate, con la posa di circa tremila metri quadrati di telo biodegradabile in iuta e cocco sul fondo, per contenere la crescita delle macrofite acquatiche.
«Si è provveduto a perimetrare la zona più critica del lago, in un areale di sfalcio di circa 70mila metri quadrati proprio di fronte a Clusane dove la presenza della Vallisneria è più consistente - ha spiegato Roberto Bendotti, tecnico dell’ente -. Con un mezzo speciale falciamo alla base le praterie di Vallisneria Spiralis, senza smuovere il sedimento e preservando l’habitat della fauna acquatica. In un secondo momento, il battello spazzino provvede al recupero e allo smaltimento delle alghe.
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