Tangenzialina, c’è il sì del Consiglio. Ora scattano gli espropri
La prima parte della tangenzialina di Torbiato ottiene l’ok del Consiglio comunale.
Giovedì la maggioranza, che sostiene il sindaco Paolo Rosa, ha approvato il progetto definitivo ed esecutivo della strada di collegamento tra via Cattaneo e via Per Torbiato, dichiarandone nel contempo la «pubblica utilità»: un passaggio decisivo, nell’ottica dell’Amministrazione, per procedere a eventuali accordi bonari o agli espropri nei confronti dei proprietari dei terreni agricoli attigui al Santuario della Madonna della Neve, lambito dalla tangenzialina.
Il primo cittadino ha ribadito la posizione che il Carroccio tiene fin dalla primavera del 2014, quando la bretella di collegamento tra Torbiato e Nigoline di Corte Franca era stata inserita tra le opere pubbliche prioritarie del programma elettorale della Lega. «L’opera era chiaramente indicata nel programma con cui abbiamo ottenuto il consenso ad amministrare. Serve per togliere il traffico pesante dal centro storico di Torbiato, oltre che per garantire la gestione viabilistica nella zona, gravata dalla presenza di diversi istituti scolastici (il polo scolastico statale Gianfranco Miglio e la paritaria della Madonna della Neve, ndr) oltre che del Santuario stesso».
Ok al primo stralcio. Il via libera di giovedì riguarda la prima parte dell’opera, dalla rotatoria di via Per Torbiato fino al piazzale della Madonna della Neve. Il secondo stralcio, invece, riguarderà in futuro, via Cattaneo, in direzione Corte Franca, frazione Nigoline. Un’opera che, per le opposizioni, è sia dannosa, sia inutile. «Idea civica», nelle scorse settimane, ha avviato una raccolta firme a Torbiato per «risolvere davvero - spiega Giordano Colleoni - il tema della viabilità, a partire da via Vittorio Emanuele e via Castello. Hanno cambiato nome alla tangenzialina, ma i problemi restano». Contrarietà anche dai frati Carmelitani Scalzi, che assieme a Legambiente hanno presentato un ricorso al Tar, la cui discussione è prevista per metà 2018.
Nelle osservazioni presentate contro il via dell’iter dei possibili espropri (duemila metri quadrati per il Santuario), il legale rappresentante della Provincia veneta dei Carmelitani, Umberto Raineri, sottolinea come «siano venuti meno i presupposti della dichiarazione di pubblica utilità, visto che il Pgt di Adro è già efficace. Pertanto sono scaduti i termini di validità del vincolo pre-espropriativo». Una questione nella questione, quella degli espropri, che potrebbe aprire un’altra partita legale.
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