Sulle tracce della pantera, «avvistamento» a Corte Franca
È attesa per domani dalla Prefettura la decisione sul da farsi riguardo al caso della pantera vista venerdì nella zona delle Torbiere. Nel frattempo si parla di un nuovo avvistamento a Corte Franca, anche se, al momento, non c’è nulla di ufficiale a riguardo.
Fino a domani, dunque, le Torbiere resteranno chiuse. Giancarlo Pezzotti, benzinaio di Rovato tra i protagonisti di questa vicenda, è sicuro di avere visto una pantera. «Non abbiamo dubbi - conferma -. Abbiamo anche chiamato il camionista che l’ha vista per primo davanti al nostro distributore: ha confermato la descrizione».
Oltre al mistero sull’effettiva presenza del felino, resta da capire come abbia fatto a finire in zona.
«Custodire grandi felini non è proibito - spiega Enrico Benedetti, comandante della stazione di Brescia del Corpo Forestale -, ma c’è bisogno di un’autorizzazione prefettizia per la detenzione e di una segnalazione ufficiale alla Polizia Provinciale in caso di spostamento dell’animale. A noi, in zona Torbiere, non risulta niente».
Non è la prima volta che l’area è al centro di vicende «animalesche». Prima della pantera c’era stata infatti l’elefantessa. Il 2 giugno del 1976 il grande pachiderma africano di nome Taky varcò la soglia delle Torbiere: niente visita di piacere, piuttosto una fuga (finita male) dal circo Triberti's di via Gorzoni. Pare che l’elefantessa se la fosse presa: una sua «collega» l’aveva infatti morsa. Così la corsa verso l’acqua della riserva: Taky, 35enne, non ne uscì viva, affogata nel pantano delle Torbiere. E dopo l'elefantessa, il toro. Correva l’anno 1982 e il bovino scappò dal macello comunale. Finì i suoi giorni nella riserva, ucciso.
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