Sul fondo del lago d'Iseo c'è una discarica abusiva alta 40 metri
L’ispezione è partita ieri, dal Corno di Tavernola in provincia di Bergamo. E quanto ci si aspettava di trovare, purtroppo, è stato rinvenuto: i carabinieri subacquei hanno accertato nelle acque del lago d'Iseo la presenza di un cumulo di resti di gomma alto 40 e largo 10 metri. Cumulo che si è incastrato fra due speroni al largo di Tavernola e che quindi sembra non destinato a muoversi.
Il comandante provinciale dei Carabinieri di Bergamo Paolo Storoni l’aveva annunciato settimana scorsa in Prefettura: sul Sebino serve monitorare i fondali da vicino, per capire quali e quanti rifiuti inquinano il lago. Per questo quattro uomini del nucleo carabinieri subacquei di Genova sono scesi in acqua, per il primo monitoraggio. Quello volto a indagare il capitolo «residui industriali».
Che sui fondali dell’Iseo ci siano resti di lavorazioni della gomma (e non solo), è cosa nota. Nota non solo ai sub, ma anche agli abitanti del lago, abituati come sono ad aver visto il Sebino trattato troppo spesso come pattumiera.
Quello che gli inquirenti vogliono capire ora sono le dimensioni di questo «deposito», con tanto di campioni da fare monitorare a tecnici, con ogni probabilità dell’Arpa: per verificare, in primis, se si tratta di materiale pericoloso per la salute o la sicurezza e, in seconda battuta, se conviene rimuovere i rifiuti o se invece – a certe condizioni – ha meno impatto lasciarli lì dove sono.
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