Stop agli allagamenti, il centro di Rovato sarà difeso da una vasca
Basta allagamenti in centro storico e in particolare nel popoloso quartiere di CapoRovato: un problema pluridecennale, a Rovato, che il cambiamento climatico ha reso però sempre più grave e imminente. La zona di via Cocchetti, ai piedi del Monte Orfano, si prepara a ospitare la vasca di laminazione sul torrente Carera interamente finanziata - nel 2020 - da Regione Lombardia con poco meno di un milione e mezzo di euro.
In mezzo c’è stata la pandemia, alcuni interventi propedeutici sul corso del Carera stesso e la progettazione dell’intera opera. Ora è arrivato il progetto esecutivo della vasca, anche attraverso una serie di accordi bonari per la cessione dei terreni agricoli che si trovano nella zona dell’ex «Bersaglio». Dal punto di vista tecnico, i lavori - messi nero su bianco dall’ingegner Giovanni Tortelli - prevedono di scavare circa cinquantamila metri cubi di terreno, sbancando completamente l’area e realizzare così la vasca. Per evitare che ondate di piena possano mettere in difficoltà le aree a valle - come CapoRovato - si prevede uno sfiorate laterale e il disboscamento di tutti gli alberi e le piante cresciute nell’alveo del torrente nei duecento metri precedenti alla vasca.
Tutto questo per evitare che l’ingresso - perpendicolare - del Carera nella roggia Fusia, all’altezza di via Lorenzo Gigli - come accade in occasioni di piogge significative, specie se in un lasso limitato di tempo - faccia tracimare le acque invadendo decine di garage, scantinati e anche pianterreni delle abitazioni dei cittadini rovatesi.
I lavori dovrebbero iniziare entro la fine della primavera e terminare entro il termine dell’anno in corso.
«Sono almeno trent’anni - spiega il sindaco di Rovato, Tiziano Belotti - che si cerca una soluzione a questo grave problema: finalmente ce l’abbiamo fatta e con i lavori completamente coperti, economicamente, da Regione Lombardia. Fondi che si sommano ai 5 milioni di euro arrivati nella nostra cittadina con il Pnrr e che andranno a finanziare la cittadella della cultura e i quasi 6 milioni - metà di Regione, metà del Comune - per rifare l’intera area mercatale. Ora per completare i nostri progetti manca solo il Teatro della Franciacorta. Siamo a caccia di fondi, ma siamo convinti che oggi sia il momento di osare e ci siano le condizioni, probabilmente irripetibili, per fare un vero salto di qualità come capitale della Franciacorta».
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