Stampa 3D: da Palazzolo a una base sulla Luna

L'esperienza di Enrico Dini, l'uomo che stampa i pezzi di casa con la tecnologia che potrebbe cambiare il mondo
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È stato presentato come «l’uomo che stampava le case», in assonanza col Robert Redford «che sussurava ai cavalli». Case primordiali, case più dimostrative delle potenzialità di una tecnologia che già bell’è pronte all’uso, ma case. La tecnologia è quella delle stampanti 3D; lui è Enrico Dini, ingegnere, toscano di Pontedera, una esperienza prima in Piaggio, poi in un’azienda di automazione industriale e da una decina d’anni tutto preso da quel che potrebbe essere il suo (e nostro) futuro: la tecnologia della stampante in 3D applicata nientemeno che alle case. 
 
Enrico Dini ieri a Palazzolo è stata fra le novità vere di questo Pdf-Palazzolo Digital Festival 2014.
Dini ha applicato la sua storia di ingegnere civile, la sua esperienza nell’automazione, la sua passione per questa tecnologia realizzando quella che probabilmente è la più grande stampante 3D del mondo, in grado di stampare (che significa, più semplicemente, di fare) pezzi di costruzioni che si misurano in metri, pezzi di cose e case che richiedono metri cubi di sabbia dolomite. Questa, mixata con magnesio, è in grado di dare una sorta di pietra artificiale. 
 
La sabbia viene messa nella stampante e da qui - su un carrello che va avanti ed indietro, 300 valvole a controllare altrettanti ugelli da 5 millimetri - viene depositata e stampata, e quindi fa nascere la casa. La casa o qualsiasi altro manufatto in pietra artificiale.
 
Il bello della 3D è che regala la complessità. Non c’è forma che possa essere impedita con la 3D e quindi, anche dal punto di vista artistico, la tecnologia si presta a grandi pezzi da ideare in grande libertà. In Sardegna, a Porto Rotondo, è stata realizzata una «casa-roccia» che si mimetizza perfettamente nelle rocce vere. 
 
Si sta progettando con la Nasa e con l’architetto Norman Foster - roba da semi-fantascienza - una base sulla Luna che sia da punto d’appoggio per poi andare su Marte. L’idea è fare sulla Luna una sorta di cantiere in 3D che possa costruire la base stessa. Si vedrà.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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