«Spese pazze» in Regione, si dimette il vicesindaco Toscani
Un passo indietro che fa rumore. E non poco. È quello del vicesindaco di Rovato, Pierluigi Toscani, da un quarto di secolo recordman di preferenze nella capitale della Franciacorta: giovedì sera ha lasciato di stucco maggioranza e opposizione annunciando le dimissioni.
«Una scelta che mi costa molto, ma giusta, forse d’altri tempi, per tutelare la mia famiglia e l’’Amministrazione»: questo, in sintesi, il pensiero di Toscani, atteso il 19 ottobre dalla sentenza di primo grado a Milano nell’ambito del processo sulle cosiddette «spese pazze» in Regione Lombardia, che vede coinvolti, in due tronconi differenti, una novantina di ex consiglieri regionali.
L’accusa, per Toscani, è peculato, con una condanna richiesta di tre anni. «Andrò fino in fondo, anche rinunciando alla prescrizione e facendo appello, in caso di condanna in primo grado», ha aggiunto Toscani. In aula, dopo l’annuncio, il capogruppo di maggioranza Pieritalo Bosio ha voluto esprimere a Toscani «tutto l’apprezzamento per l’inestimabile lavoro svolto in 25 anni e tutta la vicinanza personale dei consiglieri».
Dalle opposizioni Luciana Buffoli (Rovato civica), altra consigliera tra le più preferenziate, ha detto: «Umanamente dispiace. Pur su posizioni molte volte contrarie, quello di Toscani è un patrimonio di esperienza importante». Diego Zafferri, per la civica «Semplicemente Rovato», si è spinto oltre, augurando «una soluzione positiva della vicenda» giudiziaria.
Sul lato amministrativo il primo cittadino, Tiziano Belotti, da ieri alle prese con la nomina del nuovo vicesindaco (contatti e consultazioni sono appena agli inizi), ha parlato di «gesto di dignità politica e di rispetto verso i rovatesi. Sono convinto che Toscani non farà comunque mancare il suo fondamentale apporto all’Amministrazione e al centrodestra».
Linea analoga anche dalla Lega Nord provinciale, che parla di «due sentimenti: rammarico, per un valido amministratore al momento ai box, ma pure ammirazione».
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