Soluzioni improbabili e costi alti: il problema delle alghe resta

C'è chi ha proposto di trasformarle in carta e chi voleva incollarle al fondale del lago d'Iseo: per ora non si trovano soluzioni alle alghe
Alghe a Clusane - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
Alghe a Clusane - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Dalla trasformazione delle alghe in carta fino al tenerle attaccate al fondale con una colla speciale: sono numerose ogni anno le soluzioni proposte all’Autorità di bacino del lago d'Iseo per cercare di «risolvere» il problema delle alghe lacustri. Vanno dalle più improbabili a quelle che potrebbero avere una certa fattibilità. 

«Tutti gli anni - conferma il presidente dell’Autorità di bacino, Giuseppe Faccanoni - ci vengono sottoposti quattro o cinque progetti riguardanti le alghe, la cui raccolta e smaltimento all’ente costano 600mila euro all’anno, ma finora nessuna è stata presa in considerazione anche perché non basta l’idea, ma ci vuole la possibilità di realizzarla. L’ultimo è stato un docente del Politecnico di Milano che mi ha ventilato il progetto delle alghe trasformate in carta. Io sarei stato disposto a finanziarlo, ma dovevo avere già una cartiera che firmasse il contratto. Non l’ho più visto».

Quindi, ascoltando e rimandando al mittente ciò che non è plausibile e realistico, sia dal punto di vista dei costi sia della ragione, l’Autorità di bacino ha cominciato quest’inverno a realizzare alcune opere che ritiene fondamentali per la riduzione dei costi del sistema alghe.

«Tutto sta nella velocità della raccolta e dello smaltimento delle alghe nei periodi d’emergenza - continua Faccanoni - perché quando ce ne sono troppe in superficie, come nel 2015, il battello spazzino impiega molto tempo a portarle al punto di conferimento dove si trova il camion che è poi diretto alla discarica. Ecco quindi che la soluzione sta nell’individuare più punti d’accesso intorno al lago, per far sì che il battello possa scaricare la massa algale, una volta fatto il pieno. 

Durante i mesi invernali sono già stati effettuati dragaggi mirati, mentre altri verranno realizzati l’anno prossimo perché è possibile fare i lavori solo nel periodo invernale. Poi saranno individuati anche punti di conferimento per lo scarico e il carico del materiale».

Solo agendo in questa duplice direzione, secondo il presidente, si potrà affrontare un periodo d’emergenza delle alghe visto che per quanto riguarda l’eradicazione, cioè l’intervento che consiste nello strappare le alghe dai fondali, non c’è la volontà politica da parte delle Province di Brescia e di Bergamo

La soluzione però non sarà comunque pronta per quest’anno, incrociando le dita perché non si verifichi, nei prossimi mesi estivi, la colonizzazione della Vallisneria spiralis sulle spiagge del lago d’Iseo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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