Si scandagliano i fondali sebini, Hendrik ancora non si trova

L'uomo è scomparso martedì nelle acque sebine dopo una caduta da una zattera trainata da un gommone
Le ricerche dell'olandese scomparso nel Sebino - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Le ricerche dell'olandese scomparso nel Sebino - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Lo sguardo che si perde a pelo d’acqua sulle piccole increspature, mentre alla speranza delle prime ore si va sostituendo la disperazione della consapevolezza che Hendrik Van Homme probabilmente non tornerà mai più alla sua famiglia. La giovane moglie e gli amici sono ancora ospiti al campeggio «Eden» di Pisogne, mentre la macchina dei soccorsi si sta prodigando per individuare e poi recuperare il corpo dell’olandese disperso nel Sebino ormai da 72 ore. Mentre i Vigili del fuoco con l’attrezzatura dell’unità specializzata di Trento proseguono a scandagliare le profondità del lago in uno specchio di un chilometro quadrato, gli amici e la moglie del trentenne biondo restano a riva scrutando l’orizzonte che serba per loro un carico di tristezze e di mistero. Dopo i ripetuti passaggi dei soccorritori tra i canneti e lungo le rive sia lungo le coste bresciane che bergamasche, sperando che il trentenne potesse aver guadagnato in qualche modo la terra dopo la sua caduta dal gonfiabile, è alla tecnologia per le grandi profondità che ci si affida per dare una risposta alla disperata ricerca dell’uomo padre di due figli piccoli.

«Le Prefetture di Brescia e Bergamo hanno disposto che le ricerche continuino ad oltranza, anzi un settore specifico della Prefettura di Bergamo ha delegato i Vigili del fuoco a gestire secondo la propria esperienza e disponibilità tutta la ricerca» spiega uno dei referenti del dispositivo di soccorso dispiegato sul lago.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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