Sebino, la frana ha messo in fuga i turisti stranieri
Chissà se la riapertura della sebina occidentale potrà cambiare la situazione. Già perchè la paura per la frana, ora ridimensionata, ha portato disdette a pioggia dai Paesi Bassi, legati affettivamente al lago d’Iseo, a quelle strutture che avevano ricevuto prenotazioni per i mesi di luglio agosto. Poi si sono aggiunte quelle dal Belgio e Regno Unito.
A segnalare questo danno, che si aggiunge a quello della pandemia, è Antonella Pastore, referente del Consorzio Lake Hotels che riunisce nove alberghi a quattro stelle sul Sebino. Anche i titolari di altre strutture turistiche, dai campeggi ai B&B, confermano il trend generato «dalla comunicazione catastrofista e negativa», avvenuta dopo i primi giorni di allerta.
«Ci preme esprimere il nostro profondo disappunto per le modalità di queste comunicazioni - conferma Pastore, aggiungendo che si era addirittura ipotizzata un’azione legale -. Inutile ricordare la ferita profonda generata nel nostro settore dalla pandemia che rischia ora di diventare letale con la frana. Siamo consapevoli che le notizie vadano date e la popolazione informata, ma ricordiamo che lo scenario raccontato ai media è il peggiore e il meno probabile. In questo momento così difficile per il turismo, gettare benzina sul fuoco è un’operazione distruttiva e masochista. La comunicazione è una cosa importante e delicata e va fatta in modo univoco, quando le notizie sono supportate da dati evidenti e da decisioni conseguenti».
Gli operatori turistici lamentano anche un mancato coinvolgimento a livello istituzionale e chiedono non solo un contributo positivo da parte dei sindaci, che possa rassicurare i turisti ma anche una decisione fattiva riguardo alla frana. «Non è pensabile affrontare la stagione con questa spada di Damocle sul capo, senza parlare della responsabilità di ospitare possibili vittime - continua la Pastore -. Vorremmo inoltre che qualora il livello di allarme rientrasse, si facessero dichiarazioni precise circa la sicurezza dei nostri luoghi e si invitassero i turisti a tornare sul nostro territorio».
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