Scala di risalita per i pesci: i costi salgono ma l’opera «scade» fra 18 mesi

L’intervento progettato dal Consorzio dell’Oglio per il lago d'Iseo dovrà essere concluso entro il giugno del 2024
A Sarnico. La traversa che regola le portate d’acqua in uscita dal lago
A Sarnico. La traversa che regola le portate d’acqua in uscita dal lago
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La traversa costruita a Sarnico per regolare le portate d’acqua in uscita dal lago verso l’asta di pianura dell’Oglio impedisce da 90 anni ai pesci di risalire il fiume e dalla Bassa raggiungere la Valcamonica.

«Questo - spiega l’ittiologo Gaetano Gentili - significa per i grandi migratori come l’anguilla e lo storione andare incontro all’estinzione, mentre per le trote o i ciprinidi stanziali trovare meno cibo e avere cicli riproduttivi meno efficaci». Il problema, dopo quasi un secolo, sta per trovare una soluzione.

Le risorse

A stimolarla è stata la normativa in materia di fiumi dell’Unione Europea, che ha trovato nel Consorzio dell’Oglio, in Regione Lombardia e nei partecipanti al progetto Gard.I.I.An (Garda, Iseo, Idro, Acqua e Natura), attori pronti a recepirla. L’inizio dei lavori era stato fissato inizialmente per la fine del 2022, ma i problemi dovuti alla pandemia hanno fatto slittare il cronoprogramma. Oggi il momento del via all’intervento non è ancora fissato, ma la conclusione non potrà oltrepassare giugno del 2024. L’investimento, previsto inizialmente in 170.000 euro, di cui 50.000 a carico del Consorzio dell’Oglio e 120.000 in arrivo dal bando di Fondazione Cariplo «Capitale naturale 2019», è lievitato con l’inflazione fino a circa 230.000 euro.

Vasche collegate

Per garantire di nuovo continuità ittica a fiume e lago quindi sarà costruita una «scala di risalita» per i pesci di fianco alla traversa, nel terrapieno tra l’Oglio e il canale di derivazione idroelettrica, in località Fosio. La scala, progettata dal Consorzio, sarà realizzata con un sistema di vasche collegate, a bacini successivi, con piccoli dislivelli che ne comporranno uno complessivo di 2 metri e 95 centimetri.

Lo sviluppo lineare sarà di 50 metri. Come precisato nella relazione dell’Ufficio tecnico del Consorzio, «visto che i pesci individuati alla traversa sono soprattutto ciprinidi reofili e pesci di fondo, migratori tra febbraio e agosto, il dimensionamento della scala è stato condotto in modo che tra febbraio e giugno la portata dell’acqua sia di 400-500 litri al secondo. Per monitorare il funzionamento dell’opera invece sarà installato un sistema subacqueo di ripresa collegato a un impianto di registrazione, che consentirà di annotare le attività migratorie delle specie».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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