Salvato in mezzo al lago, il 23enne tedesco stava attraversando il Sebino a nuoto
È tornato a riva dopo la nuotata nelle acque del lago, si è seduto sul proprio salviettone e dopo aver rollato la cartina con dentro un po’ di tabacco si è acceso la sigaretta, godendosi il magnifico panorama del Sebino all’ora del tramonto. La giornata perfetta per qualsiasi turista, peccato che in questo caso il 23enne tedesco mancasse all’appello da circa tre ore e un amico, comprensibilmente spaventato, aveva lanciato l’allarme: sulle sue tracce decine di soccorritori, che hanno interrotto l’intervento quando hanno visto Jakob, questo il nome del ragazzo tedesco di Lubecca, sulla barca di un privato che lo aveva caricato a bordo nel mezzo del lago d’Iseo. Non perché fosse stremato, ma in quanto decisamente pericoloso. Infatti, il giovane, dopo essere arrivato fino a Predore, stava tornando a nuoto in località La Spiaggetta a Iseo, dove lo aspettava il suo amico.
Le parole
Un dettaglio che rende questa storia semplicemente surreale, una storia che, a differenza di molte altre, si è conclusa, però, con un lieto fine. E questa è sicuramente la cosa più importante. «Sto bene, ero andato sulla spiaggia là in fondo», ha raccontato indicando la sponda bergamasca del lago. «Ho visto l’ultima volta Jakob tra le 16.30 e le 17. Poi mi sono addormentato in riva al lago: ho visto le sue ciabatte, ma non lui», è questo quello che l’amico ha detto ai carabinieri di Iseo e Capriolo, intervenuti sul posto per le ricerche. Lo ha detto con lo sguardo nel vuoto, in cuor suo sicuro che non avrebbe più rivisto l’amico mentre decine di soccorritori erano in acqua a cercare il 23enne.
La storia
A partire dalle 18 a Iseo sono intervenuti i sommozzatori di Treviglio, i Vigili del fuoco di Brescia, Sale Marasino e Monte Isola e personale Areu. L’intervento è durato più di un’ora e mezza e quando stava arrivando l’elicottero partito da Bologna, le operazioni sono state bruscamente interrotte. Non perché i sub avessero trovato il corpo, ma perché il ragazzo si trovava a bordo di un barca di privati ormeggiata poco lontana. Jakob è tornato a riva a con la moto d’acqua di Areu in ottime condizioni: ad attenderlo, oltre ai militari e ai soccorritori, decine di turisti e soprattutto l’amico che lo ha riabbracciato. Qualche risata, ma anche qualche rimprovero per lo spavento.
L’amico lo aveva detto ai soccorritori che il 23enne era uno sportivo e un po’ incosciente e per questo motivo, nel pensare alla possibilità della folle attraversata in solitaria, i carabinieri di Iseo avevano mandato i volontari a perlustrare lo specchio d’acqua tra Iseo e Predore ed erano stati allertata anche i colleghi di Clusone che hanno mandato una pattuglia alle spiagge. Jakob ora potrebbe rischiare una sanzione amministrativa per nuoto senza boa di segnalazione. Nulla di più e può riprendere la sua vacanza in camper in Italia.
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