Rovato: la ditta è sparita, il ponte sulle mura resta in sospeso
Questo ponte... non s’ha da fare. A un quarto di secolo dal primo vagito, con l’allora sindaco Roberto Manenti, dell’attraversamento pedonale degli Spalti Don Minzoni a Rovato, l’annunciato cantiere ancora non c’è. Il Comune, che ha già stanziato mezzo milione di euro per bypassare il fossato delle mura venete, collegando così il centro storico al maxiparcheggio del Foro Boario, sperava inizialmente di tagliare il nastro il prossimo 4 novembre, giorno di San Carlo Borromeo, patrono della cittadina. Non sarà evidentemente così, perché i lavori ancora non sono materialmente partiti.
La ditta che ha vinto l’appalto, la Comea di Casamarciano (Napoli), ha fatto perdere le proprie tracce. O, almeno, in municipio non si sono più presentati, dopo un primo incontro conoscitivo, avvenuto la scorsa primavera. «Sono spariti» dice il sindaco rovatese, Tiziano Belotti. Sullo schermo del personal computer del primo cittadino scorrono la trentina di Pec inviate dagli uffici comunali all’azienda campana, «senza mai ricevere una risposta». Stessa cosa vale per le «telefonate, a decine, che abbiamo effettuato. Sono venuti una volta a Rovato, sembravano avere intenzioni serie. Poi, però, il buio».
Per questo motivo, trascorsi i tempi previsti dall’appalto, nei giorni scorsi il Comune ha aperto l’iter per depennare l’azienda vincitrice dal bando, passando così alla seconda in classifica, una società veneta, con base nella provincia di Rovigo. Per completare tutte le procedure di legge, e passare materialmente l’appalto alla nuova società, ci vorrà ancora un mese. «Per quanto ci è possibile - aggiunge Belotti - vogliamo accelerare al massimo i tempi. Abbiamo quindi già avuto un incontro informale con la nuova ditta. È stato un colloquio positivo. Ora speriamo si possa davvero partire. Come ente pubblico abbiamo fatto tutto quanto in nostro potere e con la massima celerità, pur nel rispetto totale delle normative. Non possiamo però andare noi, fisicamente, a costruire il ponte».
Che, a questo punto, verrà pronto - nella migliore delle ipotesi - nella tarda primavera. Dal momento di ingresso formale della nuova azienda, il contratto prevede infatti sei mesi di lavoro. Un tempo necessario a realizzare la struttura, in acciaio corten, che sarà abbinata a piccole lampade a led, orientate verso la pavimentazione in legno, per illuminare l’impalcato. Altri led, invece, saranno disposti nei riquadri in vetro della pavimentazione del ponte, che «bucherà» le Mura venete occidentali, in corrispondenza della postierla, la piccola porta d’accesso, che era utilizzata un tempo dalle guardie di ronda al Castello rovatese.
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