Rovato, bagarre in Consiglio e la maggioranza lascia l’aula
Il Consiglio comunale di Rovato terminato per mancanza di numero legale. Giunta e consiglieri di maggioranza hanno lasciato la sala anzitempo, dopo un lungo intervento del sindaco Tiziano Belotti in risposta alla mozione dei consiglieri Stefano Fogliata e Matteo Buizza. Oggetto: il ricorso al Tar (prima udienza: il 28 febbraio) presentato da un altro gruppo di opposizione, RovatoW, contro il parziale diniego all’accesso agli atti della segreteria generale del Municipio. Cuore dello scontro: l’attività professionale del primo cittadino (e architetto) Tiziano Belotti.
Il casus belli
Renato Bonassi, di RovatoW, ha ricordato che «il Comune ha disposto una spesa legale (circa tremila euro, ndr) per resistere al nostro ricorso, quando basterebbe dare atto alle nostre richieste. Il sindaco Belotti è architetto e svolge la sua professione in uno studio associato con sede a Rovato». Per RovatoW «l’incompatibilità non è solo per l’architetto Belotti ma anche per i suoi soci. Non è che una cosa esce dalla porta e rientra dalla finestra».
La risposta di Tiziano Belotti è stata lunga e articolata. Almeno venti minuti di intervento, divisi tra passaggi più tecnici - quelli salienti: «Non ho presentato nessuna pratica, da quando sono sindaco, in Comune» e «il mio collega architetto non ha avuto né ha rapporti o collegamenti con l’Amministrazione comunale» - e altri più prettamente politici: «Chi confonde la politica con gli attacchi personali, chiedendo agli uffici di spulciare in otto anni di pratiche, fa rimpiangere le vecchie opposizioni, dure ma preparate nel merito e focalizzate sull’idea di futuro della nostra comunità. I vostri attacchi, non rispettosi del sottoscritto, dei dipendenti e dei rovatesi, mi fanno venire voglia di presentarmi alle elezioni 2025 come candidato consigliere per continuare nella nostra idea della politica, lontano da ogni meschinità».
Al termine dell’intervento la sala si è svuotata, facendo venire meno il numero legale, tra le proteste di RovatoW. Poco prima, il Consiglio all’unanimità aveva approvato la mozione della consigliera Valentina Remonato (Rovato 2020) per «realizzare un protocollo d’intesa per l’inserimento o reinserimento lavorativo di donne vittime di violenza» dopo l’accoglimento di un emendamento di maggioranza teso a elencare le attività già presenti sul territorio per quanto riguarda la violenza contro le donne.
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