Rogo della Torre, a Rovato caso risolto dopo quattro secoli
Quattro secoli dopo, il «cold case» è risolto: la Torre Civica di Rovato, che ancora oggi si staglia nel centro storico della capitale della Franciacorta, non fu vittima di un attentato, o di un attacco nemico. A sprigionare le fiamme che il 27 luglio del 1623 avvolsero la torre fu l’imperizia di alcuni suoi abitanti.
La notizia
A renderlo noto alcuni documenti storici, risalenti a quel periodo, dove - tra le altre cose - si racconta che «fu attaccato foco per colpa de torresani nella torre di questa terra per il quale abbruggiato tutto quello che conteneva, le campane et uno anco alla sanità della torre. Caddero le campane che però per gratia di nostro Signore si fermarno sul primo solaro et con il concorso di molta gente fu finalmente anco fermato il fuocho».
A togliere dalla polvere della storia la vicenda è stato, in particolare, il lavoro di don Gianni Donni, oggi presbitero collaboratore della Parrocchia di Sant’Anna ma conosciuto in tutto il Bresciano soprattutto per il suo ruolo di storico e fondatore del corso di avviamento alla ricerca storica di Rovato, diventato pochi mesi fa anche un interessante volume, «Avviamento alla ricerca storica. Giovanni Donni e l'esperienza dei sabato rovatesi».
Uno degli alunni di don Donni, Alberto Fossadri, curatore del blog «Brescia Genealogia» e autore del libro «Origini delle famiglie e dei cognomi bresciani», ha poi contribuito con altre rivelazioni: «Secondo i più recenti studi, come quelli condotti dall’archeologo Andrea Breda, negli anni in cui furono fatti gli scavi per comprendere le stratificazioni storiche del Castello rovatese, la torre campanaria corrisponde all’antico mastio della rocca. Come tale avrebbe avuto lo scopo di ultimo baluardo e, soprattutto, centro strategico di comando e avvistamento durante le operazioni belliche». Oggi la torre civica di Rovato è ancora al suo posto, grazie alla celerità e all’operosità della comunità. Già il 30 luglio di quattro secoli fa, infatti, l’allora Consiglio comunale ne decretò infatti l’immediato ripristino.
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