Rogo alla Feltri, l’azienda: «Vogliamo ripartire al più presto»

I responsabili dell'azienda hanno accusato il colpo, ma non intendono mollare: un intero paese attende la rinascita della Feltri
FELTRI: PRESIDIO DEI VVF
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L’atteggiamento è mesto ma non vinto. Il danno inferto pesantissimo, ma - assicurano - non mortale. «I danni dell'incendio sono ingentissimi - confermano due dirigenti del gruppo Feltri, tali che al momento non siamo in gradi di quantificare. Ma la nostra grande preoccupazione, al momento, sono i 150 lavoratori dell’azienda».

Il maxi rogo di venerdì sera si è mangiato il grande capannone affacciato sui binari della ferrovia, che conteneva il magazzino, e il reparto produttivo delle giunzioni coi suoi macchinari. Poi si è infilato nei tunnel di stoccaggio e ha incenerito tutto ciò che conteneva.

«Da quel che appare al momento sono però salvi i reparti di tessitura e finissaggio - dicono i dirigenti - ed è da qui che contiamo di ripartire, appena la burocrazia ce lo consentirà. Noi confidiamo che sia il prima possibile».

«È una vera tragedia per la comunità - sancisce il sindaco Alessio Rinaldi -. Alla Feltri lavorano 120 dipendenti e una trentina di collaboratori. Praticamente sono tutti maronesi. Non solo, in qualche caso la fabbrica dà lavoro sia alla moglie che al marito: ci sono famiglie, in questo momento, disperate. Come Comune siamo disponibili ad incontrare l’azienda per fare quanto in nostro potere per ripartire e salvaguardare il lavoro dei nostri concittadini».

 

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