Rissa fuori dalla discoteca, buttafuori a processo per lesioni

Un ragazzo finì in ospedale con una gamba fratturata dopo una notte al Number One di Corte Franca
La vicenda è accaduta a Corte Franca il 10 dicembre 2016
La vicenda è accaduta a Corte Franca il 10 dicembre 2016
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Di quella sera, la vittima e i due amici testimoni, ricordano poco. «Colpa dei fumi dell’alcol» fanno presente gli avvocati delle parti. A parlare per i giovani è il referto medico alla base del processo a carico di un buttafuori di origini serbe accusato di lesioni gravi nei confronti di un ragazzo che oggi ha 29 anni.

I fatti

Era il 10 dicembre 2016 quando la sua serata finì al pronto soccorso per la frattura di una gamba. Venne caricato in ambulanza fuori dal Number One, la discoteca di Corte Franca, da dove era stato allontanato. Cosa sia accaduto all’esterno del locale lo vogliono capire i giudici del tribunale di Brescia con il processo che è alle prime battute.

Per la procura il buttafuori ha violentemente picchiato il ragazzo portato fuori di peso, mentre l’imputato, che sarà ascoltato nella prossima udienza in programma il 25 maggio, si è sempre difeso spiegando che il giovane è caduto da solo e che è lui ad essere stato colpito. All’epoca l’odierno imputato era dipendente di una società che collaborava con il Number One e la discoteca risulta non avere responsabilità nella vicenda e per questo ha sempre rifiutato di risarcire il 29enne.

La ricostruzione

«Ho visto che il mio amico stava parlando con il buttafuori che ad un certo punto ha iniziato a colpirlo ripetutamente e con violenza» ha spiegato ieri in aula un coetaneo della vittima, sentito come testimone. Pochi e confusi i ricordi. «Sono intervenuto perché vedevo il mio amico che stava soffrendo. Quando mi sono avvicinato ho chiesto cosa stesse succedendo e anche il buttafuori si è staccato probabilmente perché si è reso conto della gravità della situazione» ha aggiunto il teste. Che ha poi spiegato di aver seguito con la sua auto l’ambulanza sulla quale c’era la vittima e di aver lasciato l’ospedale una volta che l’amico era stato ricoverato in reparto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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