Rifiuti, inquinamento e degrado nel cuore della Franciacorta

Ventimila metri d’area edificabile in attesa di bonifica da ormai 16 anni: è il caso dell'ex Ercos, in centro a Monticelli Brusati
AA

Ventimila metri d’area edificabile in attesa di bonifica da ormai 16 anni, un caso urbanistico e ambientale che crea interrogativi a Monticelli Brusati, anche perché il sito in questione si trova nel centro del borgo franciacortino, una zona splendida attorno alla quale potrebbe nascere il «vero» centro del paese e invece resta un rebus. Tutto nasce alla fine degli anni ’90 quando nell’area in questione vive una grande realtà industriale, l’Ercos.

L’azienda, tutt’ora in attività, da un lato riesce a dare lavoro a tanti monticellesi, ma dall’altro si trova in una zona non adatta ad una realtà industriale tanto impattante. Avviene così lo spostamento (in cambio, tra le altre cose, di assicurazioni fideiussorie da un miliardo di lire per i futuri interventi, cifra che - secondo la Primont, proprietaria dell’area - «non sarebbe mai stata presentata») che porta l’azienda fuori dal centro, ed è qui che inizia una querelle lunghissima che, di fatto, prosegue sino ad oggi.

L’area è infatti del tutto simile a com’era a fine anni ’90, arbusti, rifiuti e scorie produttive sono presenti nel sito; non un disastro ambientale, ma un’area che va bonificata sì, anche per la presenza di alti valori di manganese e cloruro di vinile. Una vicenda davvero intricata che prosegue con la cessione dell’area alla cooperativa Primula nel 2001 e poi alla Primont nel 2003 (che tutt’ora possiede i diritti sull’area). 

Un investimento - quello di Primont - che poteva sembrare un vero affare in un periodo allora tanto florido per l’edilizia. L’intenzione della società era infatti quella di costruire degli appartamenti e un supermercato, ma quello che sembrava un business, un puzzle perfetto, inizia a perdere i pezzi e, complice la crisi economica, i cambi di normative e la vicenda del «Dosso», mette in stand by il progetto. Il «caso Dosso», va ricordato, è un abuso ambientale che vede l’intervento di Legambiente in seguito ad una segnalazione da parte di un monticellese, del riempimento con materiale vario di una «valletta» in località Dosso, attraversata da un canale di raccolta delle acque piovane provenienti dalle zone collinari circostanti. Le problematiche che sarebbero potute sorgere poi a valle (e quindi anche nella zona ex Ercos) avevano portato ad un blocco per le costruzioni. 

In attesa che la burocrazia faccia la sua strada, la Primont «denuncia» una situazione economica difficilissima dopo un investimento fermo per 12 anni e si chiede come poter far fronte alle spese per la realizzazione.
Quale sarà dunque il futuro dell’area ex Ercos? Chi, in caso di fallimento di Primont, pagherà la bonifica dell’area (si parla di una cifra ben superiore al milione di euro)? In attesa di risposte, tutti sperano in una risoluzione che porti benefici a Primont, Comune e quindi a tutta la comunità.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato