Ricerche di Salvati, il robot attende acque meno torbide

Il prefetto di Brescia Annunziato Varzè ha autorizzato la ripresa delle ricerche del corpo di Riccardo Salvati, il 52enne che si presume annegato nel lago, ma l’acqua torbida continua a sconsigliare l’uso di «Mercurio», il robot filoguidato in uso al Gruppo soccorso Sebino.
Intanto, come confermato da Remo Bonetti - che guida il sodalizio che fa base a Pisogne - «in settimana un sommozzatore si immergerà al Vela, nella zona individuata per le ricerche, per verificare di nuovo la visibilità. Fino a oggi - racconta Bonetti - le condizioni dell’acqua hanno sconsigliato l’intervento. Ci sono molti sedimenti in sospensione e rischiamo che la vista di Mercurio non vada oltre i 2-3 metri. Si tratterebbe dello spreco di una risorsa, considerando che in condizioni di limpidezza normale il nostro ricercatore tecnologico riesce a vedere anche in profondità fino a un raggio di 20 metri».
Per Bonetti se l’acqua si raffredderà ancora è possibile pensare di entrare in azione tra il 20 e il 25 di settembre. A questo punto conviene ritardare e fare il lavoro nelle migliori condizioni possibili».
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