Reinserite nel Lago d'Iseo 70mila tinche
Siamo abituati a sentir parlare del Consorzio dell’Oglio soprattutto in tema di gestione e uso dell’acqua del lago per le irrigazioni. Da quest’estate, e almeno fino al 2024, l’azione dell’ente sarà più ampia. Investendo circa 90.000 euro l’anno fino al 2024 infatti le 22 utenze agricole e idroelettriche che usano l’acqua dell’Oglio per la loro attività, saranno le protagoniste di un nuovo percorso sperimentale di salvaguardia del pesce, tra immissioni di novellame e repressione dei predatori.
Il progetto, partito da qualche giorno, è svolto da tecnici, ittiologi e volontari. I primi risultati sono già stati ottenuti, visto che, con l’aiuto dei pescatori di professione e della Polizia provinciale, sono state rilasciate nel basso lago 70.000 tinche di 6 centimetri, a cui si è aggiunta l’immissione di 400 chili di anguille. Le piccole tinche sono arrivate dopo le 650.000 prodotte il mese scorso dall’Unione dei pescatori bresciani nell’incubatoio regionale di Clusane. Il mese scorso il lavoro del Consorzio dell’Oglio ha garantito anche la cattura di 10 quintali di pesci siluro, che vanno a sommarsi agli 80 quintali presi dalla Riserva delle Torbiere, dal Comune di Iseo e dall’assessorato alla pesca di Regione. Il sostegno del Consorzio si completa con la partecipazione alla gestione del nuovo incubatoio ittico di Orzinuovi, dedicato al pesce bianco autoctono.
«Miriamo a coinvolgere sempre più soggetti - racconta il direttore del Consorzio Massimo Buizza, affiancato dal nuovo presidente Luigi Santus – tra cui province, Comuni, Parco dell’Oglio e associazioni naturalistiche. Solo così potremo ottenere miglioramenti all’altezza delle richieste dell’Unione europea. Allo stesso tempo continueremo con il progetto di reinserimento nel fiume dello storione ladano (o beluga), stoppato da un parere negativo dell’ente Parco dell’Oglio. Vorremmo confrontarci e ragionare sul tema. Se necessario modificheremo il progetto per adattarlo alle esigenze di tutti».
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