Protezione civile: un gruppo unico per nove Comuni

Gli enti aggregati sono Iseo, Sulzano, Sale, Marone, Monte Isola, Pisogne, Ome, Zone e Monticelli
Il confronto tra i membri del gruppo intercomunale - © www.giornaledibrescia.it
Il confronto tra i membri del gruppo intercomunale - © www.giornaledibrescia.it
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Ufficiale e istituzionale, ma anche il più numeroso in Lombardia. È il gruppo intercomunale di protezione civile che riunisce, sotto un unico nome, i diversi sodalizi ed associazioni presenti sul territorio della Comunità Montana del Sebino. Tra i nove Comuni rappresentati dall’ente, Iseo, Sulzano, Sale Marasino, Marone, Monte Isola, Pisogne, Ome, Monticelli Brusati e Zone alcuni hanno un gruppo comunale di protezione civile altri hanno associazioni di volontari.

Tutti però sono entrati a far parte del gruppo intercomunale costituitosi giovedì scorso, giorno in cui a Sale Marasino erano presenti oltre cento volontari. Diego Ribola di Monte Isola è stato designato come capogruppo, vice è Pierangelo Bellini di Iseo. Per organizzare meglio il servizio, è stato creato un database con i dati dei 180 volontari, tanti sono quelli dei gruppi comunali. Se si contano anche le associazioni, però, superano i duecento.

Pisogne, per esempio, ha il Soccorso Sebino e Procivil Camunia, Ome i volontari di Ome e Monticelli Brusati, Sale Marasino il Cb Sebino e Monteisola l’associazione Sub Monteisola. I referenti della Comunità montana del Sebino sono Stefano Picchi e Paolo Bertolazzi mentre l’assessore di riferimento è Marco Ghitti. Lo stesso parla di «naturale evoluzione nella costituzione del gruppo intercomunale perché i vari gruppi hanno sempre collaborato tra loro nei momenti di necessità».

La Comunità montana ha attivato il coordinamento dal 2000 - oggi ha un parco macchine ed una pala escavatrice - mettendo a disposizione risorse per il territorio. L’ente ha lavorato non solo per le emergenze della propria area ma ha partecipato, con i propri gruppi comunali, anche fuori provincia e fuori regione: per esempio è stato all’Aquila per il terremoto del 2009 e vi è ritornato nel 2014. Il gruppo intercomunale oggi può agire su diversi fronti, viste le peculiarità che ha all’interno ed è operativo sull’acqua così come sulla terraferma, per l’antincendio boschivo e il rischio sismico.

 

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