Progetti di rilancio per Le Palafitte di Sulzano: il Comune è al lavoro
Sono trascorsi quattro anni dall’annuncio che il bando per la concessione de Le Palafitte era stato assegnato a un privato, dietro un’unica offerta. Da allora ad oggi non è più stato realizzato nulla e l’Amministrazione di Sulzano, «dispiaciuta di vedere "Palafitte" ridotta in questo stato, si è resa disponibile per siglare un accordo con Regione Lombardia e gestirne il rilancio». A confermarlo è la sindaca Paola Pezzotti, che riferisce anche di un’idea progettuale, ma non va oltre.
Il Comune di Sulzano aveva espresso le finalità dell’immobile nel Pgt, individuandole in turistiche, artistiche, didattiche, culturali ed enogastronomiche. Il bando del 2019 - redatto dall’Autorità di bacino, essendo quella di Le Palafitte un’area demaniale, quindi di proprietà di Regione Lombardia - sottolineava anche altri aspetti. In primis, il dover tener conto della straordinarietà dell’edificio, atto ad essere base sia per la balneazione, sia per la piccola ristorazione, senza lasciare perdere l’aspetto culturale e artistico, eredità di Christo del 2016, anch’esso da valorizzare.
La vicenda
La storia de Le Palafitte è stata travagliata, soprattutto negli ultimi anni. Nato come ristorante, poi trasformato in club con discoteca, era rimasto in stato di abbandono per un lungo periodo, tanto quanto quello attuale. Si trovava infatti sotto sequestro per insolvibilità degli ex gestori, con realizzazione di opere abusive.
La presenza di Christo sul lago d’Iseo ha dato uno sprint vitale anche all’immobile, che per alcuni mesi estivi del 2016 ha ospitato, a mò di galleria d’arte, un’esposizione di immagini, video e materiali utilizzati dall’artista nelle sue varie opere per il mondo. Poi è rimasto di nuovo vuoto per circa un anno, fino a quando la Regione Lombardia, sulla scorta del successo sebino dell’anno precedente, ha investito 178mila euro per riqualificarlo. Durante l’estate del 2017 Le Palafitte sono state date in gestione al Comune di Sulzano, che ha utilizzato lo spazio per attività culturali.
Poi è trascorso un anno senza destinazione d’uso e di qui il successivo bando vinto dal privato, che avrebbe investito circa un milione e 700mila euro nella riqualificazione della struttura e aree adiacenti. Invece, anche quella proposta non è più partita e ora, per motivi di sicurezza e di immagine, il Comune ha manifestato il proprio interesse e sta lavorando all’iter per una nuova convenzione, per la quale sarà l’ente stesso a gestirlo.
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