Prelibatezze bresciane all'abbazia di Rodengo

Dal bagòss al vino, dall'olio al fatulì: i sapori made in Brescia saranno in vetrina grazie all'iniziativa del Broletto
"Made in Brescia", primo evento
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Prodotto, venduto o erogato entro i confini bresciani. Tanto che potrà richiedere il marchio made in provincia di Brescia solo chi dimostri di svolgere almeno il 60 per cento dell’attività in loco e si avvalga perla stessa quota di dipendenti che svolgano la loro mansione in provincia. L’iniziativa lanciata dal Broletto, che ne ha curato le fasi d’approvazione, ha trovato già molte adesioni da parte delle aziende produttrici. Secondo il presidente Daniele Molgora il marchio rappresenta «una vera rivoluzione» in quanto metterebbe in rete 100mila aziende che, potenzialmente, potrebbero farne richiesta. Tante sono le realtà che formano i cinque ambiti a cui il marchio è proposto: il settore agricolo, industriale, artigianale, commerciale, dei servizi e del turismo.

Dopo tanto discutere e studiare le formule migliori, è pronto il primo evento che concretizza il made in provincia di Brescia: una tre giorni - 31 maggio, 1 e 2 giugno - nella stupenda cornice dell’abbazia di Rodengo Saiano per l’agroalimentare, l’enogastronomia, i prodotti tipici e le tradizioni artigianali per aprire una vetrina che dimostri la qualità e le eccellenze bresciane. Per l’occasione, nella salac onsiliare di palazzo Broletto, Provincia, Centro vitivinicolo e Comune di Rodengo Saiano hanno firmato il protocollo d’intesa che vara il primo capitolo dimostrativo dell’economia locale in collaborazione con numerose realtà: dall’Accademia della buona tavola alle Strade dei vini; dall’Unione provinciale agricoltori alla Coldiretti, alla Confartigianato, Aipol, Apab, Copagri; col sostegno di Ubi Banco di Brescia.


Saranno in mostra le aziende con il marchio e le 23 denominazioni comunali che, per loro natura, sono legate a doppio filo al territorio d’origine. Dalla sera di venerdì 31 maggio e fino a tutta la domenica 2 giugno sfileranno vini e formaggi, tartufi, salumi e oli pregiati dei laghi; sono previste degustazioni di bagoss, fatulì e caprini erborinati conditi col miele e pane appena sfornato. Verranno inoltre servite per cena le prelibatezze della provincia precedute dagli aperitivi della tradizione. «In un momento in cui l’economia vive una profonda crisi - ha spiegato Molgora - è necessario incidere sulla stagnazione del mercato interno. Dobbiamo richiamare l’attenzione dei nostri consumatori sulla qualità dei nostri prodotti, rendendoli consapevoli che comprare bresciano significa muovere risorse per le imprese che hanno deciso di non delocalizzare ».

«Un segno distintivo molto importante per il settore agroalimentare che nel nostro territorio cresce nonostante i tempi bui - ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura Gian Francesco Tomasoni, nella sua veste di presidente del Centro vitivinicolo -; spesso nemmeno i concittadini sono consapevoli delle peculiarità territoriali. La rassegna a Rodengo aprirà le porte ad un mondo da valorizzare». Se si considera che la provincia bresciana ha 1,2 milioni di abitanti e registra 9 milioni di presenze turistiche l’anno si può immaginare come le iniziative legate al marchio potrebbero diventare un vero e proprio Expo bresciano.


Wilda Nervi

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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