Porte Franche di Erbusco: cosa prevede l'ampliamento
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Ampliamento delle Porte Franche di Erbusco e consultazione popolare del 29 maggio: da un lato, la prospettiva di una riqualificazione ambientale, economica, sociale e anche occupazionale. Dall’altro, le preoccupazioni per l’ambiente, i piccoli negozi e l’ex cava Noce.
Lunedì sera, a Erbusco, è andato in scena il primo tentativo che la Franciacorta ricordi di partecipazione popolare a una scelta destinata a modificare un’area, la rotonda Bonomelli, da sempre fondamentale snodo tra autostrada A4, Franciacorta, Sebino e Valcamonica. Alla richiesta di condivisione pubblica i cittadini hanno risposto in massa. Il teatro di via Verdi ha faticato ad accogliere i 250 cittadini presenti. Quasi tre ore di dibattito, un serrato fuoco di fila interventi, pro e contro, e tante domande per arrivare al 29 maggio con le idee ben chiare.
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Ma in che cosa consiste di fatto il progetto? Il gruppo Moretti ha presentato istanza di variante al Pgt per ampliare «Le Porte Franche»: 38mila metri quadrati tra negozi, servizi e 850 parcheggi. Previsto lo sviluppo sotto terra, dentro la collina a nord della struttura attuale. In superficie, vigneti e ciclopedonale.
Il Comune ha chiamato i circa 7mila aventi diritto al voto del paese a esprimersi: una consultazione popolare per dire sì o no al progetto. Si vota il 29 maggio, dalle 8 alle 20, nei seggi di Erbusco, Villa e Zocco. Necessario il quorum del 30%. Tra le principali preoccupazioni «l’annunciata riapertura - dicono dal fronte del no - dell’ex cava Noce per conferirvi il materiale scavato nel cantiere». «Nessuna riapertura - ribatte il sindaco Ilario Cavalleri - è un recupero ambientale».
Venerdì sera si replica: sempre al teatro di via Verdi l’associazione «Lilliput» ha invitato i sindaci di Erbusco, Ilario Cavalleri, aperto al progetto, e della vicina Rovato, Tiziano Belotti, nettamente contrario.
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