Pontoglio: la variante attesa da 20 anni è realtà
Quasi due chilometri di nuova strada extraurbana, quattro rotatorie per il collegamento alla viabilità esistente, 700 metri di strada per gli innesti, un chilometro e mezzo di controstrade agricole, 4 manufatti per scavalcare le rogge e l’imponente ponte sul fiume Oglio.
Sono i (grandi) numeri della «variante di Pontoglio», opera da quasi undici milioni di euro attesa dai residenti almeno da una ventina d’anni e finalmente in fase di conclusione: la strada sarà pronta a giugno.
«Si tratta di una variante di grande importanza, perché sgrava dal traffico, anche e soprattutto pesante, il centro abitato di Pontoglio ed efficienta sensibilmente i collegamenti tra le province di Bergamo e Brescia - ha esordito la Terzi -. Aumenterà la sicurezza stradale e la qualità della vita dei cittadini, determinando benefici concreti per il territorio».
I benefici di quest’opera così attesa dalla comunità (proprio in tal senso si è espresso il sindaco Alessandro Seghezzi, sottolineando «la soddisfazione per un’opera nella quale molti cittadini non credevano più») si legano alla possibilità, per gli automobilisti, di evitare il passaggio sullo storico e stretto ponte che collega le due sponde del fiume Oglio.
La nuova strada metterà in contatto la rotatoria al confine con Palosco (Bergamo) con il bivio pontogliese per Chiari e Urago (intercettando la Sp 100, la Sp 101, la Sp 61 e la ex Ss 469 al di fuori del centro storico ed evitando così che l’intero volume di traffico attraversi il paese).
«Quest’opera dimostra come la collaborazione tra le diverse istituzioni porti a grandi risultati - ha aggiunto Galperti -. In un periodo così problematico questo manufatto può, in qualche modo, essere anche una iniezione di ottimismo per le nostre comunità». Una curiosità sul progetto riguarda una delle santelle storiche del paese (legata alla Sacra Famiglia e molto cara alla comunità locale): l’opera resterà al suo posto nel bel mezzo della variante e verrà a breve restaurata da Leonardo Gatti.
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