Piramidi di Zone, c’è un progetto per il rilancio turistico
La Riserva delle piramidi di erosione è una delle attrattive che portano sul lago d’Iseo più visitatori, ma potrebbe essere sviluppata per intercettarne ancora di più.
Lo pensano a Zone e lo pensano anche all’Università Cattolica della nostra città, dove da fine ottobre a fine novembre tre studenti del corso di laurea magistrale in Lingue per il Turismo hanno realizzato un progetto sulla promozione e la valorizzazione dei 21 ettari dell’area naturale che si trova sotto Zone tra quota 400 e quota 600 metri.
Il nuovo progetto si chiama «Le Piramidi di Zone - Il risveglio dei giganti misteriosi», e fa parte di un gruppo di studi che comprendono l’Altopiano di Cariadeghe di Serle, una vecchia scuola trasformata in bed and breakfast a Temù e l’idea di albergo diffuso messa in atto a Piovere di Tignale.
Federica Bregoli, Lorenzo Pietro Zani e Giulia Valotti, coordinati dalla professoressa Maria Paola Pasini, ci hanno lavorato partendo dall’idea che le Piramidi sono abbastanza conosciute ma «hanno un potenziale ancora inespresso» per la difficoltà nel comunicare adeguatamente «l’atmosfera fatata che viene emanata dal bosco, dalle piramidi giganti e dagli scorci suggestivi sul lago».
Il progetto entra nel vivo suggerendo nuove condizioni attuabili di fruibilità e visibilità. Una di queste è «l’introduzione dell’ingresso a pagamento, magari con una cifra simbolica di due euro», che comunque moltiplicata per i circa 15mila visitatori all’anno farebbe un cassetto di 30mila euro, «utili per manutenzione e investimenti». Tra questi si è pensato all’attivazione di piccoli pannelli «Qr code» a integrazione di quelli esistenti, per raccontare la storia delle Piramidi in italiano e inglese, come di posizionare statue in legno che rappresentino personaggi delle leggende zonesi. Un altro intervento è stato proposto al pannello multimediale dell’infopoint, che potrebbe ospitare una mappa interattiva dell’area.
Tra punti di forza e punti di debolezza, lo studio della Cattolica ha puntato la sua lente d’ingrandimento anche sulle Piramidi di Segonzano, in Trentino. Il fenomeno naturale è simile ma secondo gli studenti «meglio valorizzato». In fatto di comunicazione online per esempio «nemmeno in Trentino esiste un sito specifico però tutti i siti di promozione gli dedicano una pagina intera, da quello del Comune al più cliccato Visit Trentino, passando da quelli delle Dolomiti e della Val di Cembra». L’esempio può essere uno spunto interessante.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato