«Per riaprire la piscina ho scritto anche a Conte»
Sostegno alle attività sportive, alle palestre, alle piscine. Il sindaco di Gussago Giovanni Coccoli ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli per chiedere «un esplicito aiuto alla attività sportive e ricreative, perché se dobbiamo ricominciare, soprattutto pensando ai nostri giovani, è bene che si ricominci anche dallo sport, dal poter frequentare la nostra piscina, dal potersi ritagliare uno spazio importante per la salute e il benessere. Ho chiesto che venga sospeso il pagamento delle bollette e che sia concessa una proroga con rateizzazione dei mutui in essere».
Il Centro Sportivo Le Gocce di via Staffoli, struttura polifunzionale che comprende piscine, palestra, centro benessere e lido estivo, è di proprietà dei Comuni di Gussago e Castegnato, mentre la gestione è affidata alla società Franciacorta Sport che sta pagando, insieme ad altre realtà del settore, un pesante scotto: tutto è fermo ad eccezione degli ambulatori, con visite su appuntamento.
Per il pieno recupero delle attività interrotte ci sarà ancora da attendere: la data di riapertura dipende infatti dalle disposizioni ministeriali. Intanto, la direzione del centro fa sapere che «per i corsi di nuoto e gli abbonamenti al nuoto libero, quanto pagato e non utilizzato sarà considerato un credito da spendere per l'iscrizione ai nuovi corsi di nuoto o per ingressi al lido estivo; per tutte le altre forme di abbonamento della palestra e della piscina, si conferma il recupero del tempo perso nel periodo di chiusura, a partire da quando l'impianto riaprirà».
Tutte le attività della struttura saranno riprogrammate, e anche per il periodo estivo si rimarrà in «modalità invernale»: quindi apertura totale per garantire a tutti lo svolgimento delle attività, nella speranza che nel più breve tempo possibile tutto possa tornare alla normalità. «Nella lettera inviata al presidente Conte - precisa il sindaco - ho chiesto anche di poter utilizzare almeno il 50% del fondo crediti per sostenere con varie manovre i cittadini, le attività produttive e la fattibilità di rinascita del mio paese. Che non sia una chimera, ma un appoggio tangibile per tutti noi che vogliamo ripartire».
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