Pecore in fuga: una viene salvata grazie alla teleferica

Uno dei due animali è rimasto bloccato per tre giorni su una sporgenza rocciosa. A tifare per il salvataggio anche gli ospiti di un campeggio
  • La pecora salvata grazie alla teleferica
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Altro che galline in fuga, come nel celebre film d'animazione. Qui a fuggire dalla loro recinzione sopra Pilzone sono state due pecore.
Una delle quali è rimasta bloccata per tre interi giorni su di una cengia della collina che domina Pilzone. Tutto è iniziato, come dicevamo, con la fuga delle due pecore dalla recinzione in cui erano tenute. Se la sono vista brutta le due bestiole quando si sono ritrovate a picco sul vuoto a una trentina di metri di altezza.

Ci è voluta tutta la determinazione del proprietario assieme alla disponibilità di un amico rocciatore per recuperare una delle due pecore.
Troppo complicato il recupero della seconda pecora che nel frattempo era scesa una decina di metri più in basso, a picco su sul parcheggio di un campeggio. Quello nel quale è nato via via un vero e proprio fan club spontaneo per il salvataggio della pecora in fuga. Dopo un secondo giorno di tentativi, la situazione pareva disperata, tanto che il proprietario aveva già preso accordi con la Polizia Provinciale e l'Ats per l'abbattimento dell'animale. Abbattimento contro il quale, complice la diffusione della notizia su alcuni blog, ha preso corpo un movimento di protesta che ha consentito alla pecora di guadagnare tempo.

L'animale, nel frattempo, aveva evitato accuratamente di consegnarsi ai Vigili del fuoco intervenuti nell'arco dei primi due giorni per salvarla. Ci è voluto un terzo tentativo, con l'impiego di una squadra del comando di Brescia in cui erano presenti due operatori della specialità Saf (speleo-alpino-fluviale) perché la disavventura della pecora avesse fine. 

Dopo una serie di tentativi andati a vuoto, quando l'animale si era spinto a circa 7/8 metri da terra, la pecora, terrorizzata, è riuscita - complice il ripido camminamento di una vecchia cava - a riprendere quota, tornando a circa 30 metri di altezza dal parcheggio su una falesia a picco. 
A quel punto i due operatori del Saf hanno deciso di tentare il tutto per tutto, giocando l'ultima carta. Sono saltati addosso all'animale, uno di fronte l'altro alle spalle, e lo hanno immobilizzato, al fine di evitare che l'animale, si gettasse nel vuoto vinto dalla paura, trascinando magari nel vuoto con i suoi 60 kg, anche loro stessi. 

L'istinto di conservazione della pecora ha fatto il resto. A quel punto la bestia è stata legata, è intervenuto un terzo operatore dei Vigili del Fuoco, mentre uno dei due specialisti del Saf si è calato a terra e ha allestito una teleferica guida nel parcheggio sottostante. Da ultimo, la pecora è stata assicurata in un sacco, all'interno del quale è stata calata sino a terra nel parcheggio. Lì dove l'animale è stato restituito al proprietario e issato sul suo 4x4 tra le ovazioni dei turisti del campeggio.

 

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