Pcb e altri veleni in Franciacorta: «È ora di agire»

Minoranze nei comuni di Castegnato, Passirano e Ospitaletto preoccupate per la situazione nei siti Pianera, Pianerino e Vallosa
La discarica Vallosa - Foto © www.giornaledibrescia.it
La discarica Vallosa - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Invitiamo l’adozione di misure che scongiurino, una volta per tutte, i rischi ambientali e sanitari ai quali i cittadini sono esposti ormai da troppo tempo». È questo il messaggio rivolto a sindaci e assessori all’Ambiente dei Comuni di Passirano, Ospitaletto e Castegnato dai consiglieri d’opposizione (nella quasi totalità, non è presente Giuseppe Antonini di Ospitaletto da vivere) di questi tre paesi in relazione alle discariche del Sito di interesse nazionale Caffaro, tornato in questi giorni sotto i riflettori per il sequestro dello stabilimento industriale, presenti in Franciacorta: si tratta delle discariche Pianera e Pianerino di Castegnato, ma sopratutto della Vallosa di Passirano, dove negli anni scorsi sono stati trovati i fusti contenenti il Pcb proveniente dalla Caffaro.

La situazione ambientale nelle tre ex cave del franciacortino ha condotto buona parte dei consiglieri d’opposizione a esprimere preoccupazione e richiedere alle Amministrazioni comunali competenti interventi ad hoc. «In un documento prodotto dall’Arpa di Brescia il 12 gennaio – sottolineano Laura Trecani, Enrico Mandelli, Matteo Totò e Cristina Martinelli da Ospitaletto, Davide Felice, Claudio Treccani, Ivana Balasso e Daniele Novelli da Castegnato, Mariuccia Raccagni, Carlo Cordini, Daniele Mingardi e Gabriele Bono di Passirano -, l’agenzia ha evidenziato la mancanza di progetti di sicurezza permanente o bonifica della Vallosa, l’assenza di copertura sanitaria per il completamento del capping (la messa in sicurezza permanente con barrieramento verticale perimetrale, ndr) sul sito della Pianera e la mancata caratterizzazione del Pianerino».

Una situazione che non può che destare preoccupazione, vista la delicatezza dal punto di vista ambientale. «In ragione di tali criticità e della rilevanza sovracomunale del rischio sanitario a cui sono esposti i cittadini ci si è quindi attivati per chiedere alle Amministrazioni quali azioni sono state intraprese - si legge ancora nel documento -. Ci aspettiamo ora risposte concrete. Da parte nostra continuerà l’attività di monitoraggio».

 

 

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