Patrimonio storico, 30 anni del gruppo con eventi e visite
Studio e passione per l’archeologia, quella del territorio del Sebino e della Franciacorta, con scavi, restauri, pubblicazioni e divulgazione, sono queste le attività che, da trent’anni, caratterizzano l’associazione Uspaaa, acronimo che sta per Unità di salvaguardia del patrimonio archeologico, architettonico ed artistico.
Da aprile fino a settembre, nella chiesa romanica di San Silvestro sarà allestita la mostra dal titolo «Humana fragilitas: la danza macabra di San Silvestro a Iseo». L’esposizione fornirà le notizie fondamentali per la lettura dell’affresco e per il suo inquadramento nella cornice dei temi legati alla morte (danze macabre e trionfi della morte) che si diffusero soprattutto tra XV e XVI secolo. A corredo della mostra ci sarà una pubblicazione in due lingue, italiano e inglese. Nel frattempo comincerà la redazione di una pubblicazione su «I poteri locali tra bresciano e bergamasco nei secoli XII e XIII».
Da tre decenni, il sodalizio, nato ad Iseo da un gruppo di sei persone, lavora a stretto contatto con le amministrazioni, con la Sovrintendenza e con tutte le istituzioni collezionando un curriculum lungo e proficuo, soprattutto per la valorizzazione della storia del lago d’Iseo e Franciacorta. Da allora ad oggi la lista dei principali interventi in ambito archeologico è lunga.
L’inizio, nel 1989, si concentra a Iseo con la Chiesa di San Silvestro e poi in San Martino, poi si sposta in San Pietro in Lamosa a Provaglio d’Iseo, alla fornace romana a Torbiato di Adro, al Castello e chiesa di San Salvatore a Borgonato e Santa Giulia a Timoline di Corte Franca. Dopo l’area del castello di Provaglio d’Iseo, l’Uspaaa rileva la Chiesa di San Michele a Ome e il complesso di San Vitale a Borgonato. La Pieve di San Bartolomeo a Bornato occupa più annate di studi e scoperte, dal 2004 al 2014; le ricerche continuano con gli scavi archeologici presso la Madonna della Neve di Iseo, Sant’Afra a Colombaro e la villa romana alla rotonda Bonomelli di Rovato.
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