Palazzolo, sarà un’estate più magra per i grest
Saranno tre gli oratori che ospiteranno i grest la prossima estate, non più cinque. Una cura dimagrante figlia dei tempi e della riorganizzazione in atto. La perdita di attrattività degli oratori è un dato di fatto ormai da un paio di decenni in tutta Italia e la nostra provincia non fa certo eccezione.
A Palazzolo le cinque parrocchie stanno ora, non senza fatica, affrontando il percorso verso l’Unità Pastorale, e tra i nodi da sciogliere c’è, appunto, la scarsa affluenza agli oratori. E non è solo difficoltà legata alla Fede e ai fedeli, ma anche all’amministrazione parrocchiale alle prese con un patrimonio ingente che va gestito e manutenuto, come nel caso della maxi ristrutturazione della chiesa di Santa Maria Assunta che è partita il mese scorso. Quanto agli oratori, proprio di recente i sacerdoti, e in particolare il referente e direttore della pastorale giovanile don Giovanni Bonetti, si sono confrontati coi fedeli per capire cosa fare con queste strutture che sono sempre meno frequentate.
La situazione
Nella città dell’Ovest ci sono ben cinque oratori. Due, quello di San Sebastiano a Mura e quello della frazione San Pancrazio, continuano ad accogliere numerose famiglie. Gli altri tre, invece, San Rocco, San Giuseppe e Sacro Cuore, hanno vissuto un passato florido ma oggi sono sempre meno dinamici. In alcuni casi, se non fosse per i buoni impianti sportivi, i giovani che li frequentano si conterebbero davvero in poche decine. A
llora cosa fare? Don Bonetti ha cominciato a dare una risposta per quanto riguarda i grest estivi: «La scelta per l’estate è di limitare i grest a tre oratori: San Sebastiano, San Giuseppe e San Pancrazio, lasciando libero come jolly Sacro Cuore per necessità, nella consapevolezza che entro il 2025 bisognerà ridurre a due gli oratori estivi - ha spiegato il sacerdote in un nota dedicata ai fedeli -. San Rocco ospiterà invece l’esperienza ricreativa per le medie chiamata Time Out, unica per tutta la città. La riduzione è imposta dal tempo, dalle energie e dalla necessaria presenza dei preti. Quanto al futuro, il nostro sguardo non può soffermarsi sull’ambiente vuoto, seppur doloroso e amaro, ma deve andare oltre e preparare il nuovo terreno su cui costruire, ossia il cammino verso l’Unità Pastorale».
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