Ospitaletto, è Lorenzo il più giovane postino bresciano
Entusiasmo, professionalità e passione (e tanti pacchi nella borsa). Questi i tre capisaldi della «missione lavorativa» in giro per le vie di Ospitaletto di Lorenzo Borgogni, il più giovane postino della provincia di Brescia.
Ventitré anni non ancora compiuti per Borgogni (è nato a Brescia il 17 settembre 1997), che, grazie alla sua passione e competenza, ha convinto Poste italiane ad offrirgli in breve tempo un contratto a tempo indeterminato. Una bella storia quella di Lorenzo in Poste, in un’Italia dove il «posto fisso» è sempre più un miraggio, specie per i giovani.
«Sono stato assunto stabilmente in Poste Italiane a fine 2019, a dicembre, dopo precedenti esperienze di lavoro con contratti a tempo determinato, sempre nel settore del recapito – spiega Lorenzo, lavoratore ma anche studente presso la Facoltà di Economia, Banca e Finanza all’Università di Brescia -. Essere il più giovane portalettere della provincia di Brescia mi rende davvero molto orgoglioso e spero di crescere sempre più dal punto di vista professionale».
Una carriera rapida quella di Borgogni (residente a Rudiano), avviata nel 2016 in città: «Ho iniziato a lavorare per caso in posta nel novembre 2016, con un contratto a tempo determinato, al Centro di recapito di Brescia, in via Dalmazia – prosegue il giovane -, dove il mio compito era lo smistamento dei pacchi Amazon. Ho concluso questa prima esperienza a settembre 2018 e sono stato successivamente contattato per l’assunzione a tempo indeterminato. A Ospitaletto mi occupo sia della consegna della corrispondenza ordinaria che del recapito di pacchi, raccomandate, assicurate e atti giudiziari».
La fiducia di Poste è evidente nei confronti di Lorenzo (in un settore dove l’età media dei lavoratori è di 43 anni), ma anche quella degli ospitalettesi, specie i più anziani, che vedono nel giovane di Rudiano una sorta di nipote. «Le Poste nei paesi sono un punto di riferimento, in primis per gli anziani che ogni mese vanno a ritirare la pensione, ma anche per i cittadini a cui consegniamo la posta e che considerano noi portalettere affidabili - conclude Lorenzo -. In questi primi mesi, per mia sfortuna, non ho avuti molti contatti con le persone del paese per colpa della pandemia. La consegna dei pacchi e delle raccomandate era stata infatti modificata, in modo da evitare il contatto con i clienti. Recentemente siamo tornati alla procedura consueta, e nelle occasioni di relazione avute ho percepito l'importanza e la fiducia che le persone hanno verso Poste Italiane e i portalettere». Ora, in mesi dove le abitudini sono comunque cambiate la missione di Lorenzo prosegue, tra studio e lavoro, con la «medaglia al petto» di portalettere più giovane della nostra provincia.
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