Oscar Lancini rinviato a giudizio
Stessa sorte per altri 20 indagati per gli appalti dell'area feste. L'ex sindaco: «Non vediamo l’ora di poter rispondere al giudice»
Rinvio a giudizio per Lancini e altri 20 indagati
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Rinviato a giudizio. Oscar Lancini e altri 20 indagati per gli appalti legati all’area feste di Adro la cui trasparenza nell’assegnazione è contestata dagli inquirenti.
Per l’ex sindaco dei Soli delle Alpi, che da poco ha incassato la sconfitta alle elezioni Europee, è giunta in sede di udienza preliminare la decisione del gup relativa alla richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura nell’ambito di quella stessa inchiesta che costò al leghista e a due del suo staff gli arresti domiciliari. L’accusa contestata è quella di aver «addomesticato» alcuni appalti pubblici, aggirando la normativa e di aver alimentato il sistema di favori per «gli amici degli amici».
Diverse le sorti per altri due degli indagati: stralciata la posizione del segretario comunale, mentre per l’imprenditore Luigi Cavalleri - il solo che aveva chiesto il rito abbreviato e per il quale il pm esigeva una condanna ad 8 mesi per turbativa d’asta - è giunta l’assoluzione piena perché il reato non sussiste.
«Ce l’aspettavamo - ha commentato al Palagiustizia lo stesso Lancini - e non vediamo l’ora di poter rispondere alle domande del giudice. Noi non abbiamo fatto nulla per interesse personale, ci siamo comportati come molti altri amministratori e l’asta era nota a tutti. Attendiamo il processo con serenità». La prima udienza è fissata per il 4 dicembre prossimo.
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